È una storia che si intreccia quella dei missionari vicentini padre Graziano Gennaro e padre Pasquale Angelico Melotto. Per entrambi, quest’anno, ricorrono i cento anni dalla morte, avvenuta a poche settimane di distanza nella Diocesi di Hankou, in Cina. Entrambi frati minori francescani, originario di Isola Vicentina il primo e di Lonigo il secondo, a cavallo tra ‘800 e ‘900 sono arrivati in Cina al seguito di padre Eugenio Carlassare, vicario apostolico dell’Hupeh orientale (in seguito Diocesi di Hankou).
Sono gli anni della rivolta dei Boxer, la prima significativa insurrezione dei cinesi per il malcontento generato dal sistema “concessioni estere”, ovvero le aree delle principali città cinesi gestite autonomamente dalle grandi potenze occidentali per lo sfruttamento economico della Cina. Padre Melotto viene rapito da una banda di briganti e trattenuto per 80 giorni, in attesa di un riscatto di un milione di dollari. Viene trovato senza vita il 4 settembre 1923. Aveva 59 anni. Pochi giorni prima, in un bigliettino, aveva scritto: “Vi ringrazio vivamente per la cura, le preghiere e le sollecitudini che avete usato verso di me, indegno missionario. Senza un miracolo è impossibile che io possa essere rilasciato; sono guardato a vista da 14 predoni, giorno e notte. Sono contento di morire per i cinesi e per la loro salvezza. Vissi in Cina per i cinesi ed ora sono contento di morire per loro”. Il biglietto era indirizzato al Vescovo Graziano Gennaro. Già di salute fragile (soffriva d’asma), sembra che la morte del confratello ne abbia aggravato le condizioni. Poche settimane dopo, infatti, il 19 dicembre del 1923 padre Gennaro muore.
Il 19 dicembre, a Isola Vicentina, la Biblioteca Civica dedica un momento in memoria dell’illustre cittadino, già ricordato con una lapide e una via. «Era il personaggio illustre della famiglia, ritorna spesso nelle storie di mio padre e delle sue zie – racconta don Devis Gennaro, parroco dell’Unità Pastorale di Torri di Quartesolo e pronipote del Vescovo Graziano -. Una zia di mio papà, suora elisabettina, è stata cresimata da lui durante uno dei suoi due soggiorni in Italia, dopo essere partito per la Cina. Lo ricordava affaticato per l’asma, e che si spostava con una seggiola dove, fatti un po’ di passi, si sedeva per riposare».
Anche Stefano Fanchin, che negli ultimi anni si è dedicato ad una ricerca d’archivio sul missionario, è imparentato con il vescovo Gennaro: «Era zio della mia nonna paterna. Da tempo volevo realizzare una ricerca genealogica sulla mia famiglia, e così sono incappato in questo personaggio, anche grazie alla vicenda di padre Melotto».
Padre Graziano Gennaro è nato a Isola Vicentina il 9 maggio del 1863. A vent’anni entra in convento a Chiampo, nel 1986 professa i voti e nel 1889 a Parenzo riceve la tonsura e pronuncia la professione solenne. Il 21 settembre del 1891 saluta i parenti di Isola Vicentina e parte per la Cina, al seguito di mons. Epifanio Carlassare, vicario apostolico dell’Hupé orientale cinese. Il 13 dicembre giunge ad Hankow, il più importante porto del centro Cina, allora zona delle concessioni estere dove accanto a pochissime grandi famiglie privilegiate vede una sconfinata zona di povertà e ignoranza. Nel 1892 viene ordinato prete nella cattedrale di Huchang e inizia la sua attività missionaria come direttore di orfanotrofi, collegi, ospizi per anziani, scuole di arti e mestieri e come vicedirettore del seminario di Wuchang. In quegli anni si dedicò anche alla fondazione di una delle prime congregazioni religiose femminili totalmente cinesi, le Suore indigene francescane della scuola cristiana.
Durante la rivolta dei Boxer, alla quale non mancavano connotazioni anti-cristiane anche a causa dello sfruttamento perpetrato ai danni dei cinesi dalle potenze coloniali, padre Graziano rimase comunque solidale con i poveri, esigendo il loro rispetto anche da parte dei cristiani, senza barriere di religione. In seguito venne nominato da padre Carlassare coadiutore con diritto di successione e nel 1906 papa Pio X lo nominò Vescovo titolare di Gerico e vicario apostolico dell’Hupé orientale. Nel 1907 iniziò le visite pastorali in quella che successivamente diventerà la Diocesi di Hankou, che lo impegneranno per cinque anni. Al termine, nel 1912, rientra in Italia per una visita al Papa e, quindi, a Isola Vicentina, dove venne accolto con grandi feste, seguite dalla stampa locale. La seconda visita in Italia avvenne nel 1921, già provato nella salute dalle fatiche fisiche e pastorali che il suo servizio comportava. Rientrato in Cina, vi rimase fino alla morte, nelle circostanze che abbiamo già descritto. Oggi padre Gennaro Graziano riposa a Wuhan, la grande città cinese nata dalla fusione tra Hankou, Wuchang ed Hanyang, la terra che ha servito per oltre trent’anni.
Andrea Frison