Che cos’è il lavoro per un cristiano? «Molto di più di uno stipendio» dice don Matteo Zorzanello, direttore dell’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro. L’1 maggio, festa dei lavoratori, la diocesi di Vicenza invita ad una preghiera e riflessione con il vescovo Giuliano sul tema “Il lavoro bene comune”. L’appuntamento è alle 20.30 nell’Istituto San Gaetano in stradella Mora, 12 a Vicenza.
«Ci siamo interrogati sul significato del lavoro per noi – continua don Matteo Zorzanello -. È necessario sentirsi responsabili all’interno della creazione, nei confronti della nostra società. Guadagnare soldi non può essere l’unica motivazione; lavorare non può essere un mero giro di denaro. In questi anni il mondo del lavoro è cambiato in modo radicale. L’obiettivo dei giovani non è più il posto fisso, ma un lavoro in cui si stia bene e che magari possa fare del bene. Non stiamo attraversando dei tempi facili, lo sappiamo. A maggior ragione l’occupazione deve essere degna e considerata un valore, deve farci sentire vivi e utili». Il lavoro è bene comune se recupera la sua dimensione collettiva. Non esiste un interesse dell’ambiente e della salute contrapposto a quello del lavoro.
«Il significato profondo di “farsi bene comune” – conclude don Zorzanello – è la sola forza a nostra disposizione per creare un mondo di reale sostenibilità e condivisione».
Sono molte le esperienze in diocesi in cui il lavoro può essere definito “bene comune”. Vediamone alcune.
Mani in pasta
A Lobia San Bonifacio un gruppo di ragazzi e adulti con disabilità frequenta il laboratorio “Mani in pasta”. I fornai provetti fanno parte dell’associazione “Il paese di Alice” di San Bonifacio e delle cooperative Cpl-Servizi dello stesso paese, “Crescere insieme” di Pressana e “Il fiore” di Monteforte d’Alpone. Il progetto è nato lo scorso ottobre in via Selva 63, dove il panificio Dovigo ha dato in comodato d’uso gratuito le sue attrezzature, impastatrice e forni. L’anima del progetto è Emanuele Ambrosi di Prova, studente di Economia e commercio all’Università di Verona, esperto di panificazione, appassionato di cucina tra le pareti domestiche e sensibile al sociale, che ha fatto nascere il progetto laboratoriale “Mani in pasta” che gestisce con passione e competenza. «Ho pensato: se questi ragazzi facessero con le proprie mani quello che vendono, avrebbero più successo. E così ho aperto una partita iva, mi sono iscritto all’albo degli artigiani. Da gennaio produciamo il pane per i nostri clienti e per i panifici della zona, ogni giorno ne sforniamo trentatré chili». «C’è un ruolo per tutti. Il prodotto è valido, genuino, ha il sapore del “fatto in casa” – racconta Stefania Solfa, presidente dell’associazione “Il paese di Alice” e madre di una ragazza di 23 anni con sindrome di Down -. Emanuele con i ragazzi è bravissimo: spiega, non agisce al posto loro, è paziente».
Fuori di Zucca
A Vicenza alcuni ragazzi e adulti con sindrome di Down si danno invece da fare nel negozio di ortofrutta “Fuori di zucca”. Si trova sotto lo stadio “Menti”. Il progetto è portato avanti dall’associazione A.Gen.Do.
Citycampus
City campus è un ambizioso progetto della società cooperativa sociale Urbana, che opera a Vicenza da oltre 15 anni. I soci sono Tommaso Carrieri, Massimiliano Quaresimin, Giacomo Cavagnis, la cooperativa Tangram e l’azienda Starkmacher impact. L’obiettivo è ristrutturare due edifici per offrire un centinaio di alloggi e confort a ragazzi che studiano in città o a lavoratori fuori sede con un ampio coinvolgimento sociale.
Un edificio si trova all’interno del complesso della Società San Paolo, in via Carducci 21, vicino al liceo scientifico “Quadri”, l’altro è in viale Margherita, a ridosso del complesso universitario. Citycampus sarà completo di aule studio, ciclofficina, caffetteria con bottega con prodotti agricoli a filiera corta.
L’investimento complessivo previsto è di 6,5 milioni di euro che viene finanziato attraverso un contributo di Fondazione Cariverona, un mutuo di Banca Etica, il capitale di Urbana, qualche detrazioni fiscale. La partecipazione al capitale viene proposta anche a singole persone, imprenditori ed enti privati con vocazione alla responsabilità sociale. Info: citycampusvicenza.it.
Marta Randon