Il prossimo 4 maggio saranno trascorsi cinquant’anni dalla nascita dell’Agesci, la principiale associazione scoutistica presente in Italia, e a Vicenza, per celebrare l’anniversario, il 20 e 21 aprile andrà in scena quello che probabilmente è il più grande raduno nella storia dello scoutismo vicentino. Le quattro zone scout che afferiscono alla Diocesi berica si daranno appuntamento al Parco della pace per due giornate di festa, impegno, incontro e formazione intitolate “Incontra. Insieme con la Chiesa tra noi”. In tutto sono attese cinquemila persone.
L’idea dell’incontro è nata dal vescovo Giuliano, che ha invitato a Vicenza i responsabili e i capi delle quattro zone per vivere insieme l’anniversario. Negli incontri che sono seguiti alla proposta, il raduno si è allargato coinvolgendo tutti i gruppi scout di tutte le età presenti nel Vicentino. «Il tema scelto dagli organizzatori “Insieme con la Chiesa tra noi” sottolinea la dimensione dell’incontro anche con la realtà ecclesiale in un tempo di grandi cambiamenti – dichiara il vescovo Giuliano – Sarà una bella occasione per riconoscere il ricco patrimonio formativo che gli scout hanno offerto alla Chiesa e alla società in questi 50 anni e rilanciare la vitalità di questa associazione nelle parrocchie e unità pastorali. Lo scoutismo è una realtà educativa che attraversa tutte le età ed è caratterizzata dalla dimensione del servizio, della laboriosità, del contatto vivo con il creato. Sarà certamente un momento di festa, di gratitudine e di comunione tra gruppi scout; anche il Servizio diocesano di Pastorale Giovanile ha dato il suo supporto per il buon esito dell’evento».
L’Associazione guide e scout cattolici italiani è nata nel 1974, dalla fusione di altre due associazioni: l’Associazione Scout Cattolici Italiani, riservata ai maschi, e l’Agi, Associazione Guide Italiane riservata alla femmine. «Erano due associazioni nate con la ripresa delle attività scout dopo l’interruzione imposta dal fascismo – racconta |Andrea Greselin|, 37 anni, responsabile della zona Vicenza Berica -. Poco prima degli anni ’70 le due associazioni hanno provato a pensare ad un metodo educativo che mettesse insieme ragazzi e ragazze». È questo il principio della “coeducazione”, uno degli elementi portanti del “Patto educativo” sancito, appunto nel 1974, che ha dato inizio alle attività dell’Agesci.
«L’idea di fondo è che dalla diversità degli altri si impara sempre – prosegue Greselin -. Era un approccio educativo moderno a quello’epoca e non scontato nemmeno oggi: imparare dalla diversità tra maschi e femmine si estende alla diversità culturale, linguistica o religiosa. E ancora oggi, in tutto il mondo, Agesci è una delle poche associazioni scout ad aver fatto propria questa scelta». Non solo, anche la stessa organizzazione associativa risponde a questa necessità di vedere rappresentati sia i maschi che le femmine. «Tutti i ruoli associativi, dai capi che fanno servizio ai responsabili di zona – spiega Andrea -, sono doppi: un maschio e una femmina, la cosiddetta “diarchia” per cui uomini e donne coesistono e decidono insieme per il bene dell’associazione».
La scelta cristiana è un altro dei “pilastri” del patto associativo, in cui l’Agesci si definisce come “associazione di frontiera, che spesso rappresenta per molti ragazzi l’unica occasione di ricevere un annuncio di fede”. «L’ispirazione cristiana negli anni è rimasta e si è ampliata – spiega Greselin -, è ancora attuale ed impegna i capi a metterci la faccia e il cuore nel momento in cui si impegnano ad educare i ragazzi. La sfida attuale è per noi oggi quella del dialogo interreligioso: è vero che siamo un’associazione cattolica ma accogliamo anche ragazzi non cattolici e di altre religioni e sulla base del principio della coeducazione dobbiamo riuscire a trovare sempre di più il modo per lavorare insieme».
Su questo don Matteo Zorzanello, responsabile del Servizio diocesano di Pastorale giovanile, ricorda come «l’Agesci è riconosciuta dalla Cei come una mediazione del catechismo e quindi un percorso di iniziazione cristiana a tutti gli effetti. Questo aggiunge significato al raduno del 20 e 21 aprile, perché significa ribadire che anche gli scout fanno parte della Diocesi. A volte c’è l’idea che siano in disparte, che facciano le loro cose. Viceversa, a volte l’Agesci si è limitata ad utilizzare le strutture senza grandi collegamenti con le comunità. La realtà degli scout è ricca e importante, da valorizzare facendo loro capire che sono importanti per la comunità cristiana, che sono preziosi proprio con le loro differenze. Valorizziamo lo scoutismo, diamogli spazio, ricordiamogli che la Diocesi è una grande casa».
La festa per il cinquantesimo comincia sabato 20 aprile alle 15 con l’arrivo di Esploratori e Guide (ragazzi e ragazze dai 12 ai 16 anni, il “reparto”) al Parco della Pace, mentre Rover e Scolte (17-20enni del “clan”) si ritroveranno al Centro Onisto. Alle 15.30 inizieranno le attività e alle 17 Esploratori e Guide incontreranno il vescovo Giuliano. Alle 21, tavola rotonda per Rover e Scolte con il Vescovo, il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai e la presidente del Comitato nazionale Agesci Roberta Vincini. Al centro dell’incontro, la cosiddetta “scelta politica”, altro elemento fondamentale del patto associativo. Domenica 21 aprile alle 8 Lupetti e Coccinelle (bambini e bambine del “branco”, dagli 8 agli 11 anni) arriveranno al Parco della Pace, mentre alle 9.30 è previsto l’arrivo anche dei Rover e Scolte. Alle 12 celebrazione della Messa e alle 13.30 Rinnovo della Promessa e chiusura.
Andrea Frison