È pronto a riaccendere i motori il servizio salva-vita che la Caritas Vicentina ogni inverno predispone a Vicenza per le persone senza casa. Il “via” delle attività anti-freddo è fissato per mercoledì 1 novembre.
È un servizio complesso, quello realizzato nelle due strutture di via Pasi (Casa Santa Lucia) e contrà Torretti (Casa San Martino), che però è fatto prima di tutto di volti e di storie.
Anzitutto i volti degli ospiti: volti giovani e volti pieni di rughe, volti di tutti i colori e nazionalità, che appartengono a persone di passaggio per pochi giorni, oppure a vecchie conoscenze, che tornano ogni anno perché, nonostante l’accompagnamento di operatori e volontari, non riescono proprio a rimettersi in carreggiata.
E poi, i volti degli operatori e quelli dei volontari: Lorenzo e Luca e Cornelio, gli operatori che gestiscono lo sportello dell’accoglienza; Ginetta, che con altri garantisce l’ottimo funzionamento delle cucine (insieme a quasi cinquanta gruppi provenienti da tutta la diocesi); fino ai volti degli ospiti che sono diventati a loro volta volontari; ma anche i volti di Enrico, Francesca, Paolo e gli altri giovani che qui prestano un servizio di “volontariato di relazione”, perché chi è senza casa, oltre a un tetto e a un pasto, ha bisogno di incontri e ascolto.
I volti dei volontari che coordinano i servizi di accoglienza e sorveglianza. E poi ci sono Cristina e gli altri volontari che ogni settimana, come fa anche la Croce Rossa, girano per la città per scambiare due parole con chi vive all’addiaccio, per convincerli ad andare al caldo delle strutture (non solo quelle Caritas, ma anche quelle comunali dell’albergo cittadino e dei container di via Battaglione Framarin).
I pilastri dei due servizi sono sempre gli stessi: la promozione della dignità umana, il primato della relazione e la legalità. Le due Case offrono servizi diversi e complementari e sono attive tutto l’anno con percorsi personalizzati (il primo novembre adattano la loro attività in modalità anti-freddo, quindi accogliendo tutte le persone che ne hanno necessità e che accettano le regole-base di convivenza).
Casa San Martino in contrà Torretti è il dormitorio, Casa Santa Lucia in via Pasi 8 offre invece i servizi di mensa, segretariato sociale, docce, laboratori occupazionali e lavanderia. La prima, che può ospitare fino a 65 persone, nel 2016 ha offerto 16.373 pernottamenti a un totale di 364 persone (comprese 9 donne, la cui sistemazione notturna è avvenuta però presso l’albergo cittadino). Mediamente a Casa San Martino sono state ospitate 46 persone per notte, ma nei giorni più freddi dell’anno tutti i posti risultano occupati). 1600 le coperte distribuite alle persone che, pur non avendo un luogo dove dormire, non potevano o volevano dormire a Casa San Martino.
Casa Santa Lucia, grazie a moltissimi volontari, ha distribuito invece nel 2016 ben 26.441 pasti caldi. Qui tre operatori e 14 volontari (spesso ex ospiti) incontrano quotidianamente i senza casa, promuovendone un percorso, se possibile, di integrazione sociale. Dieci delle persone accolte hanno trovato lavoro con una prospettiva di continuità, 48 ospiti si sono spostati al Sud Italia per cercare lavoro stagionale come braccianti agricoli, almeno 34 sono andati all’estero per cercare lavoro e almeno 18 sono rientrate nei rispettivi Paesi di origine, mentre altre tre sono state aiutate a tornare nel proprio Paese per motivi di salute o di grave disagio personale. Sette gli ospiti che hanno trovato una sistemazione abitativa e 13 quelli che sono stati inseriti in programmi riabilitativi per problemi di alcolismo e dipendenze da droga. Infine, da ottobre 2014 è attivo un servizio di ascolto e consulenza medica con l’impegno di un medico volontario: gli ospiti privi di residenza – e quindi di un medico di base – hanno potuto confrontarsi con lui senza doversi rivolgere al Pronto Soccorso (nel 2016 sono state 105 le persone che si sono rivolte a questo servizio).
Nel 2016 quella italiana è stata la nazionalità più presente al ricovero, con 76 ospiti.