Il sindaco di Vicenza questa sera partirà per Roma per la questione Tav/Tac. Con lui la vicepresidente del Veneto Elisa De Berti. Domani Possamai incontrerà il dirigente di Rfi Vincenzo Macello, commissario della Grande Opera (linea Verona Padova), che ormai bussa alle porte di Vicenza. Come ha più volte ribadito in campagna elettorale, l’intendo è di modificare l’attuale progetto del lotto 2, la parte che coinvolge la zona ovest di Vicenza, dal confine con Altavilla fino alla stazione ferroviaria passando per i quartieri di San Lazzaro e Sant’Agostino. «Il progetto del lotto 2 è molto avanti e non sarà possibile fare la rivoluzione – ha dichiarato durante la campagna elettorale –, ma qualcosa si può fare».
Sul tavolo la richiesta che la stazione ferroviaria davanti a Campo Marzo non venga interrata, la questione Ponte Alto che rischia di stare giù due anni con il blocco della zona industriale e la modifica del cavalcaferrovia previsto in via Maganza (zona Gogna), togliendo l’impianto di betonaggio e modificando il sovrappasso in modo tale da consentire anche la svolta verso San Lazzaro. Infine, c’è la necessità di rivedere via dell’Arsenale, che transiterà a pochi passi dalle case di via Rossi. «La questione centrale è ridurre l’impatto sulla città e mitigare gli effetti dell’attuale progetto – ha dichiarato Possamai -. C’è poi la gestione intelligente delle risorse che arriveranno. Penso ad esempio ai finanziamenti per il Tpl filobus in città che per funzionare bene dovrà correre su una sede propria, non in coda alle auto».
«Nei prossimi giorni – ha aggiunto il sindaco – intendo confrontarmi anche con il ministro Matteo Salvini che, in una delle sue recenti visite a Vicenza, ha detto che “c’è del margine per discuterne”».
Possamai discuterà del progetto Tav anche con il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin. Appuntamento il 12 giugno.
Ma. Ra.