Paolo Cognetti, 40 anni, è l’autore de Le otto montagne, romanzo che ha letteralmente trionfato al Premio Strega 2017.
Lo abbiamo incontrato mentre era di passaggio a Lonigo, per un incontro organizzato dalla locale sezione del Cai e dal Teatro comunale. Dall’incontro è nata una lunga e intensa intervista, pubblicata nel numero de La Voce di domenica 31 gennaio.
Eccone un estratto.
Paolo, sei da poco tornato dal Nepal…
“È stato un bellissimo viaggio, siamo stati nella regione del Dolpo”.
Un modo per smaltire la sbornia da Strega?
“Sì, anche quello. Ho bisogno di tornare alla dimensione giusta, il Nepal è stato anche questo”.
Le otto montagne, secondo il buddismo, sono quelle intorno alla vetta più alta del mondo. Tra i protagonisti del tuo romanzo c’è chi sale quella vetta e chi le gira intorno. E tu?
“Io sono quello che è partito per la montagna al centro della mia vita, che è la scrittura. Anche la scelta di abitare a Estoul: ho trovato una montagna che è la mia, non vado via, so che quello che devo fare lo devo fare lì”.
(Intervista di Enrico Zarpellon)