Le donazioni raccolte attraverso l’8×1000 alla Chiesa cattolica risalgono il Rio delle Amazzoni, l’affluente del Rio Branco e raggiungono il nord del Brasile, fino al confine con il Venezuela. Attraverso l’8×1000 alla Chiesa cattolica si sostengono infatti i preti fidei donum della Diocesi di Vicenza impegnati nella missione di Boa Vista, nella Diocesi di Roraima.
Qui, dal 2009, sono presenti alcuni missionari fidei donum vicentini (oggi sono tre: don Lorenzo Dall’Olmo, don Enrico Lovato e don Attilio Santuliana, nella foto con il Vescovo Giuliano e don emanuele Billo), in seguito alla decisione della Diocesi di proseguire con l’esperienza missionaria in America latina nei territori amazzonici dopo la chiusura dei progetti in Colombia, Ecuador e nello stesso Brasile. Negli ultimi tempi, decisioni analoghe hanno riguardato anche le Diocesi vicine di Padova e Treviso, creando le condizioni per un progetto interdiocesano di cooperazione missionaria unico nel suo genere.
Padova, dal 2014, ha dislocato un missionario a Caracarai, in Roraima, mentre poco tempo fa ha concluso una missione in Ecuador. Allo stesso tempo, Treviso ha concluso una missione a Manaus, in Brasile. I missionari “rimasti liberi” di entrambe le Diocesi sono stati quindi, a loro volta, trasferiti in Roraima. Il fidei donum padovano proveniente dall’Ecuador, in particolare, ha raggiunto Pacaraima, al confine con il Venezuela. Fino a qui pare un gioco di incastri ma si tratta di molto di più, come spiega Agostino Rigon direttore dell’Ufficio missionario diocesano di Vicenza e responsabile della commissione missionaria delle Chiese del Triveneto, nonché “regista” dell’operazione. «Un paio di anni fa – racconta – a livello Triveneto era nata l’idea di tradurre i contenuti dell’enciclica “Querida Amazzonia”, così confrontandoci con gli uffici pastorali di Treviso e Padova è nato questo progetto di cooperazione missionaria interdiocesano».
A questo punto è necessaria una digressione geografica: se il Brasile ha la forma di un cane, lo stato di Roraima è l’orecchio che si incunea tra il Venezuela e la Guyana. Al confine con il Venezuela si trova Pacaraima. In due ore di auto si raggiunge Boa Vista, sul Rio Branco, uno dei principali affluenti del Rio delle Amazzoni. Seguendo il corso del fiume per un altro paio d’ore di automobile, si raggiunge Caracaraì. «La vicinanza tra le tre città ci consente di condividere le risorse sia umane che materiali dei nostri missionari – spiega Agostino -. Inoltre, ogni realtà si focalizzerà su un diverso tipo di pastorale. A Caracaraì ci si occuperà delle popolazioni che vivono lungo il corso del fiume, a Boa Vista della periferia urbana e a Pacaraima dei migranti, visto il gran numero di persone provenienti dal Venezuela. Qui sarà d’aiuto la dimestichezza con lo spagnolo del missionario padovano proveniente dall’Ecuador».
Visitando Roraima lo scorso aprile, il Vescovo Giuliano Brugnotto di Vicenza ha dichiarato che «I legami in terra di missione tra Chiese di una medesima realtà culturale è di grande aiuto. Creare rete è di grande aiuto e forse in questo c’è un cammino da fare. È una collaborazione che magari in Brasile è molto viva, qui tendiamo a ragionare a partire dalle singole Chiese diocesane. Forse vale la pena di pensare la missione fidei donum come una realtà che ci coinvolge unitariamente».
Andrea Frison