Il Festival Biblico è un’occasione straordinaria per la Diocesi di Vicenza, un’opportunità per approfondire temi biblici da una molteplicità di punti di vista, per incontrare esperti e testimoni che difficilmente potrebbero essere coinvolti senza la presenza di un evento come il Festival.
Noi Vicenza e Noi Veneto sono da tempo partner dell’iniziativa, credendo alla valenza formativa ed educativa che il Festival Biblico può donare. L’edizione di quest’anno ha reso possibile la realizzazione di un appuntamento davvero interessante: la possibilità cioè di poter incontrare Nando Pagnoncelli, noto sondaggista, volto televisivo per molte trasmissioni di approfondimento sociale e politico, direttore di Ipsos, ma soprattutto ragazzo nato e cresciuto nell’oratorio del proprio paese. Pagnoncelli è stato coinvolto in questi anni in diverse ricerche circa la situazione giovanile e la realtà degli oratori lombardi, fino ad arrivare a condurre una ricerca, commissionata dal Servizio di Pastorale giovanile nazionale, volta a scoprire il volto degli oratori in Italia. Ed è da questa ricerca, prima nel suo genere, che è nato poi il libro Un pomeriggio all’oratorio.
Giovedì 24 maggio, nel circolo Noi San Lazzaro a Vicenza, Nando Pagnoncelli si è rivolto ai responsabili dei nostri circoli mostrandoci i risultati della ricerca, dati che dimostrano come la realtà che noi chiamiamo oratorio ha tante facce, numerose sfumature e numeri diversi, a seconda delle varie zone e regioni d’Italia. Si va da regioni dove l’oratorio costituisce l’ossatura fondamentale della realtà ecclesiale a quelle dove, fondamentalmente, non esistono.
Il quadro che si presenta perciò è quello di una realtà molto frastagliata, ma comunque considerataimportante, desiderata dove non è presente oppuredove c’è la consapevolezza della necessità di un maggiore investimento di risorse e di persone in questa avventura. Anche la distribuzione geografica vede un Nord maggiormente attivo nella proposta, contrariamente a un Sud Italia dove ancora molta strada c’è da fare. Ma al di là dei dati numerici e delle riflessioni conseguenti è stato molto interessante avere la possibilità di porre domande e osservazioni a Pagnoncelli. E il nostro ospite si è dimostrato non solamente uno studioso, ma anche un appassionato amico dell’oratorio, una persona impegnata in un cammino di fede e di Chiesa, capace di vedere le risorse e le criticità di questi nostri tempi. E, con la calma e la chiarezza che lo contraddistinguono, ci ha aiutato a guardare avanti con fiducia, riconoscendo l’oratorio come uno spazio prezioso. Un luogo che potrà diventare “culla” anche di nuove professionalità e figure educative, un posto dove finalmente i ragazzi e gli adolescenti potranno iniziare a “tagliare il cordone ombelicale” che li tiene legati alla propria famiglia di origine e iniziare a diventare grandi per davvero!