Ci sarà anche la bandiera della pace benedetta del Vescovo Giuliano ad accompagnare i vicentini che giovedì 30 marzo partiranno per Odessa e Mykolaiv, in Ucraina, con la carovana di pace “Stop the war now“.
«È una bandiera storica – dice Giuseppe Longo, 61 anni di Valdagno – è venuta con noi anche in Bosnia. È una bandiera che unisce perchè ha i colori di tutte le parti in campo e quindi è di tutti coloro che credono nella pace». Assieme a Giuseppe Longo partiranno anche Ilaria Sbalchiero, assessore ai servizi sociali del Comune di Recoaro, e Alessio Frigo di Bassano.
Due furgoni sono messi a disposizione dalle Unità Pastorali Panisacco-Valdagno e Fontaviva -Santa Croce Bigolina, uno fornito dalla Casa Famiglia di Flavio Morini della Comunità Papa Giovanni XXIII.
La carovana
La Domenica delle Palme, che nella tradizione cristiana, cattolica ed ortodossa, riveste un forte significato simbolico di pace, i volontari della quinta carovana di pace “Stopthewarnow” la trascorreranno in Ucraina, accanto alle comunità locali. A distanza di un anno dalla prima missione organizzata in terra ucraina, e dopo aver organizzato quattro viaggi umanitari in un anno, la rete “Stopthewarnow” ribadisce con forza: “Non ci rassegniamo alla guerra”. Per questo una carovana di automezzi e 150 partecipanti sarà nuovamente in Ucraina dal 30 marzo al 3 aprile. La rete è coordinata dalla “Comunità Papa Giovanni XXIII” e dalle reti nazionali FOCSIV, AOI (Cooperazione e solidarietà internazionale), “Rete italiana pace e disarmo”, “Libera contro le mafie”, in rappresentanza di circa 180 associazioni aderenti, tra le quali numerose del mondo cattolico.
“Non possiamo accettare che l’unica parola resti quella delle armi, con il loro carico di distruzione, sofferenze e morti. Tanti morti. Non ci rassegniamo alla guerra e per questo, insieme ai generi di prima necessità, consegneremo le palme agli abitanti di Odessa, di Mykolaiv, Cherson e di altre città e deporremo ramoscelli di ulivo sulle tombe delle vittime di questa follia”, informa la rete.
“Non ci rassegniamo alla guerra – prosegue il messaggio che presenta l’iniziativa – e, al di là delle parole, continuiamo a metterci i nostri corpi. Siamo consapevoli di non partecipare a un intervento risolutivo. Semplicemente chiediamo di non contribuire a infliggere altro dolore. I risultati di chi ha scelto la via dell’uso della forza sono sotto gli occhi di tutti e nelle lacrime delle vittime. Noi non ci rassegniamo alla guerra e vogliamo continuare a dirlo con la nostra presenza”.
Con circa 25 automezzi carichi di aiuti, i partecipanti si ritrovano domani, 30 marzo, a Padova, con un carico di aiuti umanitari da donare alla popolazione ucraina, inclusi numerosi generatori di corrente elettrica (uno per l’ospedale di Odessa, acquistato anche grazie al contributo del Cardinale Matteo Zuppi). “Ma il carico più importante – dice Gianpiero Cofano, rappresentante della Comunità Papa Giovanni XXIII e uno tra gli organizzatori dell’iniziativa – è quello di pace, umanità e amicizia, con un briciolo di coraggio”.
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