Un abito nuovo procura sempre una sensazione di gioia e di benessere. Forse è per questo che lo shopping rischia per molti di diventare la risposta, a volte finanche compulsiva, alle tante frustrazioni, piccole o grandi, della vita. Eppure cadremmo nel moralismo se liquidassimo l’estetica alla pura sfera dell’esteriorità o della compensazione di un’interiorità insicura o sofferente. La forma e il contenuto non si possono mai del tutto separare, né tantomeno opporre l’una all’altro. Un vestito nuovo, se scelto con cura o ancor meglio se appositamente realizzato da mani esperte, può aiutare a ritrovare sicurezza e ad esprimere con rinnovata energia un’identità, dei caratteri e dei valori che magari si erano un poco sbiaditi nell’inevitabile routine dei giorni, dei mesi e degli anni.
Il vestito nuovo da oggi lo indossa il nostro settimanale e lo fa a pochi mesi da un traguardo importante, il suo ottantesimo compleanno. Proprio per questo la prima novità che di certo sarà balzata agli occhi dei nostri attenti lettori è il cambio della testata, con una ripresa del corsivo del 1947, quando, dopo due anni dalla fondazione, il giornale abbandonò il nome “La Verità” per assumere quello attuale e definitivo de “La Voce dei Berici”. La testata così rivisitata vuole dunque esprimere la ricerca di una novità che si pone, però, in dichiarata continuità e fedeltà alle sue origini e alla sua storia. La seconda novità è data dal ritorno alle cinque colonne, numero che riavvicina il nostro settimanale agli standard giornalistici più diffusi, ma che, grazie ad una saggia spaziatura e all’adozione di cara tteri più “puliti” e leggeri dovrebbe migliorarne per tutti fruizione e leggibilità. Come più volte richiesto da molti abbonati, sono stati, a questo proposito, definitivamente eliminati i box su fondo colorato, per lasciare spazio, piuttosto, in ogni pagina, ad un maggior numero di notizie, facendo maggiormente posto alle “Brevi”, a quella cronaca minuta che arriva dalle nostre comunità e che contribuisce a disegnare il volto di un settimanale “diocesano” e “cattolico”, cioè attento al locale e al contempo aperto al mondo.
Ciò che non muta, rispetto alla grafica precedente, è la suddivisione interna del giornale, con le quattro sezioni che i nostri lettori oramai ben conoscono: il Focus (approfondimento) della settimana, Insieme (con le notizie di Chiesa), Orizzonti (attualità e territorio) e le pagine di cultura e sport che assumono ora il nome nuovo di ‘Liberamente’, per poter ospitare anche qualche contributo alla riflessione che sarebbe stato difficilmente collocabile in un vuoi o non vuoi comunque declassante “tempo libero”.
C’è infine un elemento grafico che, rielaborato, ritorna quasi in ogni pagina del giornale: quel “virgolettone” che intuitivamente rimanda all’emissione della voce, o meglio di tutte quelle voci di cui il nostro settimanale, anche con l’aiuto di ogni lettore, vorrebbe essere sempre più Voce.
La Voce dei Berici adotta questa nuova grafica con il numero che porta la data dell’8 settembre. L’abito della Madonna di Monte Berico, patrona della nostra diocesi, è un grande mantello aperto e accogliente, per tutti. Potrebbe essere questa forse l’immagine più bella per esprimere anche la vocazione riscoperta e l’impegno rinnovato di questo nostro amato giornale. Buona lettura!
Alessio Graziani
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