Il vescovo Beniamino è tornato nei giorni scorsi dalla visita pastorale che ha compiuto nella missione nella diocesi di Beira in Mozambico insieme al vescovo Pierantonio della diocesi di Adria – Rovigo e don Arrigo Grendele, direttore dell’Ufficio missionario. Sette giorni intensi, ricchi di incontri con i preti fidei donum, con i numerosi missionari vicentini presenti in quelle terre, con la gente del posto.
Cosa si sente di dire alla conclusione di questa sua visita pastorale?
«Desidero anzitutto esprimere tutta la mia gratitudine al vescovo di Beira monsignor Claudio Dalla Zuanna per l’accoglienza fraterna, per la condivisione delle gioie e delle fatiche della sua diocesi, a lui affidata oramai da tre anni. Ci siamo incontrati quasi ogni giorno, per dialogare insieme, per conoscere la realtà missionaria di Gorongosa distante più di 200 km da Beira, per riflettere insieme a una ventina di preti diocesani sotto la guida del vescovo Pierantonio Pavanello sull’Esortazione Apostolica di papa Francesco, Amoris Laetitia».
Quali sono stati i momenti più coinvolgenti di questa sua visita?
«Non potrò mai dimenticare l’esperienza forte ed emozionante che ho vissuto nel mattino di sabato 23 giugno quando, con il parroco don Maurizio, il vicario parrocchiale don Davide e con don Arrigo, abbiamo visitato alcune persone ammalate, a cui ho amministrato il sacramento dell’unzione degli infermi. Ma l’esperienza più intensa e più commovente l’ho vissuta nel cortile di un villaggio molto povero, ma altrettanto dignitoso. Lì si è formata una piccola comunità sotto l’ombra delle piante. Dopo la liturgia della Parola ho celebrato il battesimo di due persone adulte, alle quali ho amministrato il sacramento della cresima e quindi ho assistito alla celebrazione di un matrimonio. Ho avuto la sensazione di rivivere alcuni avvenimenti narrati dagli Atti degli Apostoli, a riguardo delle prime comunità cristiane. L’acqua per il battesimo era dentro a un catino che serve per uso personale e come oggetto per attingere l’acqua mi hanno dato una tazzina da caffè: un rito sicuramente povero ed essenziale, ma con il sapore della autenticità e della partecipazione comunitaria».
E con gli altri missionari che incontri avete avuto?
«Abbiamo visitato le due comunità delle suore Orsoline a Beira e a Dondo e la comunità parrocchiale di Mafanbisse, guidata da preti della Pia Società San Gaetano. Molto coinvolgente e commovente è stato l’incontro tra i tre Vescovi (Beira, Adria-Rovigo e Vicenza), il direttore dell’ufficio missionario don Arrigo e i missionari vicentini (12) che vivono e operano in quella diocesi. Abbiamo ringraziato il Signore per avere innestato nel Dna della chiesa Vicentina, il germe della missione “ad gentes”, la vocazione missionaria in centinaia di uomini e donne, religiosi e religiose, famiglie, diaconi e presbiteri. La diocesi di Vicenza anche di fronte alla diminuzione delle vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacrata ha scelto all’unanimità, attraverso gli organismi di comunione e partecipazione, di inviare missionari fidei donum in Brasile, in Mozambico e in Thailandia ».
E con i nostri preti fidei donum cosa avete fatto?
«Abbiamo riservato molto tempo all’ascolto, al dialogo e alla progettazione futura, tra noi vescovi di Adria- Rovigo, Vicenza, con don Grendele e i tre preti fidei donum (don Giuseppe, don Maurizio e don Davide). Abbiamo insistito molto sulla condivisione tra le due diocesi e sulla fraternità tra preti, differenti per storia personale, per età, per carattere. Abbiamo individuato stabilmente per loro un tempo prolungato (da domenica pomeriggio a martedì pomeriggio) per vivere tra loro nella stessa casa (il centro Nazaré), condividendo momenti di preghiera, di dialogo, di scambio di esperienze pastorali, di convivialità, per sostenere ancora meglio le responsabilità delle singole comunità parrocchiali. Abbiamo anche condiviso la prospettiva di costruire delle strutture (edifici per il culto e le opere parrocchiali) che siano di dignitosa accoglienza dei fedeli delle comunità cristiane già esistenti, che hanno diritto ad avere spazi comuni e condivisi».
Che valore ha l’esperienza vissuta a Beira?
«Innanzitutto quella della comunione tra chiese sorelle, valore che si è espresso nell’unità tra la chiesa di Vicenza, Adria-Rovigo e Beira, nella comunione fra i tre Vescovi, i missionari diocesani fidei donum, il direttore don Arrigo, i religiosi e le religiose presenti, tra le nostre comunità parrocchiali e le diverse comunità parrocchiale di Beira».