Paolo Benvegnù – Solidarietà Ambiente Lavoro
«Prioritario portare la banda larga ovunque per ridare centralità ai territori marginalizzati».
- Noi crediamo che sia necessaria una totale discontinuità con le politiche fatte dalla Regione Veneto negli ultimi dieci anni e non solo. Intanto, sotto il profilo dell’ambiente e della tutela del territorio, che oggi a fronte della evidenza dei cambiamenti climatici è fondamentale. Esiste un problema grave dal punto di vista sociale, che l’epidemia e la conseguente crisi di settori centrali dell’economia veneta hanno ulteriormente messo in luce. Circa il 20% della popolazione residente nella regione si collocava nel 2018 attorno o sotto la soglia della povertà relativa: questa percentuale è sicuramente aumentata, ma non si vede una risposta adeguata. Le politiche liberiste centrate sul mercato come regolatore ultimo e sulle imprese erano insostenibili prima; lo sono ancora di più adesso.
- L’autonomia come è proposta e in qualche misura praticata nella nostra regione è una nuova forma di centralismo veneziano. Per noi la vera autonomia si ha rafforzando il ruolo dei Comuni e delle Province.
- Riteniamo che un solo grande progetto di infrastruttura sia necessario, quello di portare ovunque la banda larga. Le ragioni sono evidenti per tanti motivi, ma ne sottolineiamo uno in particolare: con la diffusione della banda larga è possibile pensare di ridare centralità ad aree del territorio che sono state marginalizzate e che con opportuni investimenti nei servizi potrebbero rompere la fuga dei residenti e diventare ancora attrattive.
Paolo Benvegnù, 68 anni, originario di Cessalto (Tv), ma da tempo residente a Padova, è stato militante di Potere Operaio. Laureato in scienze politiche, Benvegnù è stato operaio nella fabbrica di corso Stati Uniti a Padova dove una volta veniva stampato “Il Corriere della Sera”.