Una mattinata nel segno di don Bosco, con i ragazzi e per i ragazzi, ribadendo il valore dell’educazione.
Nella festa di San Giovanni Bosco, lo scorso 31 gennaio, il Vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto si è recato in visita al Centro di Formazione Professionale di Trissino dove ha incontrato docenti, personale scolastico, studenti e studentesse. E proprio l’incontro con oltre 150 allievi e allieve, tra i quasi 550 che frequentano i sei indirizzi proposti dal Cfp, è stato una tra le tappe centrali della mattinata. Un momento di scambio e di dialogo che – tra riflessioni e sorrisi – ha visto i giovani proporre al Vescovo tante domande che hanno trovato pronta ed esauriente risposta, in un clima di grande interesse e attenzione: partendo da quale sia stato il suo percorso di vita e a cosa si sarebbe dedicato se non avesse intrapreso la strada del sacerdozio, e concludendo su quali possibilità di un ruolo più importante nella Chiesa si prospettino per le donne.
Una domanda quest’ultima, nata da un lavoro fatto in classe. Non è poi mancato un riferimento all’importanza dell’esempio di don Bosco, tratteggiato come guida spirituale, vera e moderna, per i più giovani. «Il centro della sua opera così attuale ancora oggi – ha detto il Vescovo – è la sua stessa vita, spesa in mezzo ai giovani, riuscendo a stare con loro e a stabilire un dialogo fraterno per educarli a una vita da vivere nella sua pienezza, usando il cuore e tessendo relazioni di amicizia e condivisione. Il mio augurio è che questa scuola possa stimolare i vostri interessi, promuovere i vostri talenti, accrescere le vostre conoscenze e aiutarvi a diventare parte di una comunità che chiede la vostra presenza attiva».
Nella mattinata, oltre ai giovani, il Vescovo ha incontrato anche il Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Casa della Gioventù” – alla presen-za dei rappresentanti dei vari soci, con il sindaco di Trissino Davide Faccio e i parroci dell’Unità Pastorale – e poi i docenti e il personale della scuola, sottolineando il ruolo fondamentale della comunità educante quale servizio per i giovani, le famiglie e il territorio.
La visita è quindi proseguita nei Laboratori dove ogni giorno gli allievi mettono alla prova insegnamenti e competenze: da quello di acconciatura a quello per i servizi alle vendite, dal laboratorio di pasticceria e panetteria all’officina mecca-nica e di autoriparazione, fino a quello elettronico.
«Ringraziamo il Vescovo per la sua visita – spiegano il presidente della Fondazione Casa della Gioventù Claudio Rancan e il direttore del Cfp Claudio Meggiolaro – le sue parole di stima saranno di stimolo a tutti noi per continuare a seguire i nostri allievi e allieve con la dedizione, il coinvolgimento e la professionalità che da sempre ci contraddistinguono».
Uno sguardo verso il futuro che non dimentica gli oltre settant’anni di storia della scuola, una storia rievocata anche attraverso un pensiero rivolto al suo fondatore: don Florindo Lucatello. Come ricordato dal direttore Meggiolaro, l’allora Arciprete di Trissino provava infatti un affetto particolare proprio per San Giovanni Bosco, che un tempo veniva celebrato con una grande festa, con tanto di panino e bibita offerti ai ragazzi. «Una tradizione assolutamente da riprendere» ha sottolineato il Vescovo, proponendosi scherzosamente di “offrire” lui, nel caso non lo facesse la scuola.
Vincenzo Grandi
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