Quest’anno il Grest di Noi Associazione è intitolato “Jump”. Ne abbiamo parlato con don Fabio Mattiuzzi, parroco, presidente Noi Venezia e ideatore della proposta 2018.
Don Fabio, perché questo titolo e quali tematiche ci farà scoprire?
«Nei videogiochi si fanno i salti di livello, no? Ecco, di questo salto si parla. La storia di quest’anno presenta dei ragazzi “ingoiati” dal videogame che devono riuscire a uscire fuori, a tornare alla realtà. Vengono messe in evidenza due tematiche: la prima è la grande differenza che c’è tra reale e virtuale. L’essere invischiati nelle storie che solitamente erano il loro passatempo davanti allo schermo, fa capire ai personaggi della storia che non è possibile resettare e ricominciare quando finisce il gioco o una missione, oppure quando si sbaglia una mossa, e fa capire anche il valore dei sentimenti delle persone. L’altra tematica è vocazionale: i ragazzi devono capire la loro strada, il proprio posto, scoprendo che senza l’esserci di ciascuno, nessuno può andare avanti. Il passaggio allora è comprendere che nella vita, prima che nel gioco, mettere insieme le qualità delle persone che il Signore ci ha donato porta a risultati sorprendenti».
Temi interessanti anche per i più grandi, per gli animatori e le famiglie…
«Il tema vocazionale èpensato molto anche per gli animatori, ai quali viene proposto un cammino nella preghiera, con il vangelo di Marco, cercando di rispondere alla domanda “A cosa chiama il Signore?” e, nella formazione, seguendo le tre parole di Papa Francesco indicate nel messaggio per la Giornata mondiale per le vocazioni: ascoltare, discernere, vivere. Ci sentiamo in cammino nell’alveo del Sinodo sui Giovani. Ma vogliamo amplificare il Grest e coinvolgere più a lungo e davvero tutti anche per mezzo dell’App che abbiamo inventato, rivolta a responsabili, animatori, ragazzi e genitori: per ogni categoria di utente ci saranno materiali utili, in modo che anche mamma e papà sappiano qualcosa di più delle attività che i loro figli svolgono al Grest».
Quale struttura avete dato alla proposta?
«Per favorire la massima elasticità e incoraggiare la fantasia di tutti i gruppi di animatori, abbiamo articolato il Grest in trenta puntate, divise in sei blocchi autonomi da cinque puntate ciascuno. Solo il primo e ultimo blocco sono collegati, per tenere le fila».