Famiglia, comunità e ambiente sono le tre dimensioni scelte dai Focolari (il Movimento fondato nel 1943 da Chiara Lubich) per l’incontro del vescovo Giuliano con le loro nove comunità diocesane domenica scorsa 12 marzo nella sala teatro del centro diocesano “A. Onisto”.
Quello di domenica, dal titolo “Percorsi di unità”, è stato «un momento speciale che ha ricaricato le batterie e ha dato tanta forza per andare avanti insieme», ha commentato Antonio Conte, focolarino. Un momento speciale e di grande partecipazione con più di 200 persone che hanno riempito, come non accadeva da tempo, la sala Teatro del Centro Onisto.
Nel primo intervento il vescovo ha riflettuto sul significato attuale di famiglia, la quale è «una realtà fondamentale della vita sociale e della vita ecclesiale», ricordando che papa Francesco ad essa ha dedicato due sinodi e l’esortazione Amoris Laetitia. «La famiglia mi sta molto a cuore perché credo debba oggi affrontare delle grandi sfide: la prima è la sua stessa identità», ha continuato. In un tempo in cui è tornato «qualche veleno che un po’ inquina la vera identità della famiglia naturale e della stessa famiglia cristiana», ha aggiunto, bisogna continuare ad «abbeverarsi alla fonte principale», il Vangelo, cercando di «mantenere una tensione, che è più di carattere culturale e sociale, perché non venga meno lo spessore della vita familiare».
Ha ricordato, infine, l’importanza dell’«andare in missione», ovvero «posare l’attenzione anche su tutte quelle realtà familiari che sono ferite», invitando i presenti a «sospendere quelli che possono essere dei giudizi un po’ moralistici, per lasciare spazio alla creatività dello Spirito Santo».
Nella seconda parte, dedicata alle comunità parrocchiali e alla sinodalità, il Vescovo, riprendendo la prima omelia di papa Francesco nella Cappella Sistina, ha affermato che «la Chiesa è fatta di persone vive, che sono chiamate a camminare e a farlo insieme». Ha poi sottolineato come all’interno del carisma del Movimento dei Focolari, cresciuto negli ultimi decenni, ci sia «il germe della sinodalità».
Facendo poi riferimento ad alcuni momenti intrattenuti in questi mesi con preti e giovani ha spiegato che «uno degli aspetti che torna sempre è la necessità di portare un po’ di fuoco nelle comunità parrocchiali». Come farlo? Anzitutto essendo «realisti» e «trovando davvero tutto quello Spirito che il Signore ha messo dentro la nostra storia e in tutte le nostre realtà – ha aggiunto -, perché questa di Vicenza è ancora una Chiesa molto viva».
Ha poi ringraziato i focolarini impegnati nelle comunità parrocchiali, i quali contribuiscono ad alimentare il fuoco «della carità, delle relazioni fraterne, dell’attenzione agli ultimi, ma soprattutto il camminare insieme».
Sull’ambiente, ultimo tema dell’incontro, ha ricordato la centralità nel discorso dell’enciclica Laudato Si’, documento molto caro al Movimento. «È davvero un grande manifesto di impegno che riguarda noi che siamo discepoli del Signore e che desideriamo vivere il Vangelo», ha affermato, sottolineando l’urgenza di non viverlo in maniera «disincantata». «Il Vangelo ci chiede di essere molto concreti – ha continuato -. Mi piace ricordare anche l’importanza di stringere relazioni con realtà lontane da noi, ma assolutamente importanti e necessarie».
Il Vescovo ha portando quindi l’attenzione sulle esperienze missionarie anche per giovani, utili per «sbattere il naso» contro la gestione dell’economia, le ingiustizie e le diseguaglianze sociali.
In conclusione ha ricordato come «dal punto di vista cristiano ed evangelico siamo davvero chiamati ad elaborare una economia e una politica molto più ispirata al Vangelo», augurandosi che l’incontro e il dialogo vissuti con le comunità locali del Movimento dei Focolari siano i primi di una serie perché, ha aggiunto, «la fede cresce condividendola e donandola».