Un Patrono “solo” per assonanza, come San Vincenzo fu per Vicenza fino al 1978, anno in cui papa Paolo VI proclamò la Madonna di Monte Berico patrona della città, accogliendo il voto pubblico dei vicentini nel 1917 per invocare la sua protezione durante la guerra, ma «quello che lega i bassanesi a San Bassiano è un legame fortissimo» assicura l’Abate don Andrea Guglielmi.
Succede così, a volte, che cittadini e santi si uniscanosenza un motivo preciso.
«Non è fascile rintracciare le motivazioni del legame – continua don Guglielmi -. Sicuramente il rapporto tra Bassano e San Bassiano è diventato più stabile grazie ad una figura molto significativa per la città, Frate Antonio Grandi, eremita, bassanese, nato alla fine del 1400, al quale Bassano dedica una via. Fu lui ad introdurre il culto di San Bassiano. È una tradizione popolare, partita dal basso, nella forma più semplice, non ci sono motivazione profonde o teologiche».
Un figura interessante, quella di San Bassiano, originario della Sicilia e fondatore della diocesi di Lodi nel 373.
Si festeggia il 19 gennaio perché, verosimilmente, è ilgiorno dell’anniversario della sua ordinazione episcopale. «San Bassiano visse un cambiamento d’epoca importante – spiega l’Abate Guglielmi -: il passaggio dal mondo pagano a quello cristiano, l’inverso rispetto a quello che stiamo vivendo noi oggi. Era un giovane affascinato dalla fede cristiana, che decise di convertirsi contro il volere del padre, alto magistrato di un certo peso all’interno dell’Impero Romano».
Scappò dalla Sicilia per risalire verso il nord d’Italia: «Si fermò nella zona di Ravenna – racconta don Guglielmi -, dove la leggenda narra dell’incontro con una cerva e i suoi cuccioli che Bassiano salvò dai cacciatori. Per questo il Sabto è raffigurato con una cerva ai piedi. In seguito fu battezzato, divenne prete e divenne il giovane vescovo della diocesi di Lodi».
«San Bassiano può aiutarci a riscoprire il valore generativo e rigenerativo della fede cristiana, se un giovane può appassionarsi così tanto da rischiare la vita pur di intraprendere questa strada, pur di abbracciare la novità, è un esempio per tutti, seme di frescehzza e vitalità. È una testimonianza importante».
Bassano non ha una chiesa dedicata al suo Santo Patrono, ma nella piazza principale, Piazza della Libertà, vi è un monumento a lui dedicato.
Oltre ad essere Patrono della città del ponte degli Alpini, San Bassiano è protettore di Lodi, Pizzighettone e San Bassiano, paesi in provincia di Cremona.
Marta Randon
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