Questa settimana giungono al culmine i festeggiamenti del 25esimo compleanno della comunità papa Giovanni XXIII di Santa Croce, a Bassano del Grappa. Sono tre gli appuntamenti in programma nei prossimi giorni. Venerdì 12 gennaio alle 20.30, nella chiesa di San Giovanni in piazza Libertà, verrà presentato il libro “Non siamo in vendita. Schiave adolescenti lungo la rotta libica. Storie di sopravvissute“, scritto dalla giornalista Irene Ciambezi. Sempre la chiesa di San giovanni ospiterà una serata musicale, in programma sabato 13 gennaio alle 20.30, durante la quale saranno eletti alcuni testi di don Oreste Benzi, fondatore delle case famiglia Papa Giovanni XXIII. Domenica 14 gennaio, alle 11, durante la messa nella parrocchia di Santa Croce si svolgerà una processione nella vicina sede della casa famiglia per la consegna dell’eucarestia. Fino alle 14.30 di domenica, inoltre, è possibile visitare la mostra fotografica “Don Oreste: amare sempre!“, allestita nella chiesa di San Giovanni.
Fondata nel 1992 e voluta fortemente dal parroco di allora don Dino Manfrin, è una delle oltre 30 case famiglia in Veneto nate sul modello degli insegnamenti di don Oreste Benzi. Oggi, alla guida di questo posto speciale, ci sono Nevio Zaltron e Debora Grandis, marito e moglie che dal 2008 abitano in città e che hanno scelto di mettere al centro della loro vita il valore dell’accoglienza.
«Una testimonianza di impegno e di amore»
«Siete una testimonianza importante di impegno e di amore nei confronti di chi ha bisogno – ha detto il Vescovo a Nevio e Debora, che vivono assieme ai loro tre figli naturali e a quattro “figli del cuore”, come vengono chiamati gliospiti della comunità -, soprattutto per la rete di sostegno che siete riusciti a creare nel far fronte alle tante situazioni di emarginazione».
Una rete che un quarto di secolo fa hanno iniziato a costruire a Bassano altri due coniugi della Comunità Papa Giovanni XXIII: «La storia di questa casa famiglia comincia nel 1992 con Marina e Stefano, che su invito di don Dino Manfrin videro in questa struttura di proprietà della parrocchia un luogo ideale per far nascere un’esperienza di condivisione e di servizio verso il prossimo – dice Nevio Zaltron -. Dopo una quindicina d’anni Marina e Stefano hanno deciso di trasferirsi nella zona di Rimini per motivi personali e così siamo arrivati noi. Qui abbiamo trovato una comunità ospitale e sempre disponibile a darci una mano».
Una realtà, quella della casa a pochi passi dalla chiesa di Santa Croce, che è ben integrata con tutto il territorio. Nevio e Debora, infatti, oltre a “dare una famiglia a chi non ce l’ha” – come diceva don Benzi – negli anni sono diventati un vero e proprio esempio in città per il loro essere sempre pronti ad aprire le porte di casa agli altri.
«Chiunque è il benvenuto, non solo bambini e ragazzi. Abbiamo accolto anche una madre in difficoltà e un signore anziano rimasto solo. Cerchiamo, poi, di offrire piccoli aiuti a quanti si rivolgono a noi perché in condizioni di disagio economico – prosegue Nevio -. Collaboriamo con i servizi sociali del Comune, con le varie associazioni della zona e ci sentiamo sostenuti da tutti».
Sostegno che anche il parroco di Santa Croce, don Stefano Mazzola, ha ribadito durante la visita del vescovo ripercorrendo le tappe principali dei 25 anni di cammino della Comunità Papa Giovanni XXIII a Bassano. Un anniversario che sarà ricordato anche a inizio gennaio, nel corso della Settimana della Comunità della parrocchia, con diversi incontri e con una mostra dedicata alla figura di don Oreste Benzi a 10 anni dalla morte. Ma non è tutto perché in questi giorni c’è un altro motivo per festeggiare per la famiglia Zaltron: a breve, infatti, anche la casa di via Maritain avrà una sua piccola cappellina grazie al dono di un tabernacolo