Don Mariano Lovato e don Luigi Fontana si preparano a salutare l’Unità pastorale di Arzignano Centro che li ha visti collaborare come parroci in solido dal 2016. Don Mariano è arrivato qui come parroco di Ognissanti nel 2010. Quello stesso anno don Luigi partiva per il Brasile come missionario fidei donum. Nel 2016 viene assegnato ad Arzignano, nel momento in cui si costituisce il primo nucleo di Unità pastorale con tre parrocchie, oggi divenute cinque e che, in futuro, si allargherà alle comunità della Val Restena. Don Mariano si prepara ad assumere l’incarico di direttore della Rsa San Rocco di Vicenza, «un incarico importante, in una realtà che ospita preti che sono stati molto significativi per la nostra Diocesi – commenta don Mariano -. È buffo, perché il mio primo incarico da prete è stato, a metà anni ’70, al “seminarietto” di Schio: posso dire di essermi preso cura di tutto l’arco della vita di un prete, dalla vocazione al tempo del riposo».
Don Luigi Fontana verrà invece assegnato all’Unità pastorale di Schio Est, assieme a don Daniel Vencato, «una nuova avventura quindi, con un prete molto esperto come don Daniele – commenta don luigi -. Non mi sento di fare grandi proclami, solo l’impegno a camminare un passo alla volta tutti insieme». Per don Luigi questa non sarà l’unica novità: «Un giorno alla settimana – spiega – affiancherò don Luigi Maistrello nel servizio di cappellano del carcere di Vicenza. L’incarico deriva dalla sensibilità che è nata entro di me frequentando l’associazione dei preti del Prado». Quella di Arzignano è una realtà impastata di tanti ingredienti. Tra i distretti industriali più ricchi d’Italia e d’Europa, si presenta come un intreccio di edifici preindustriali, capannoni, grandi condomini, villette e grande fabbriche. Per non parlare degli abitanti: tuttora si tratta di una delle realtà italiane con il più alto tasso di immigrati. «Sul piano sociale le sfide di questa città sono molte, soprattutto quella abitativa – commenta don Luigi -. Tuttavia la gente non né rimasta “chna sul fatturato”. Le iniziative a sostegno di chi si trova in difficcoltà sono sempre state molte e hanno permesso alla parrocchia di far nascere servizi importanti e opere caritative».
Dal colle della Rocca si riesce con facilità a farsi un’idea dell’estensione della città, da un versante all’altro della Vallata del Chiampo. Il primo pensiero è che sembra impossibile che possa contenere ben cinque parrocchie. «Eppure in questi anni non è stato facile mettere insieme abitudini e mentalità diverse – racconta don Mariano -. Il primo passo è stato quello di superare l’isolamento, iniziare a lavorare insieme e programmare insieme le iniziative è stata una bella conquista. Ma c’è ancora spazio per camminare».
«Don Mariano e don Luigi hanno lavorato tanto, hanno fatto la fatica di far collaborare le parrocchie investendo tempo, cure e avvicinando le persone – racconta Giuliana Consolaro del consiglio pastorale di Ognissanti -. Un po’ alla volta ci siamo trovati a non diffidare più degli altri e a collaborare».
Andrea Frison
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