Dopo le ristrettezze dell’inverno, a carnevale ci si “rilassa un po’” ed ecco i dolci fritti, i freschi insaccati e i primi germogli primaverili. In Quaresima si rimette tutto in ordine, si rinuncia alla carne in favore del pesce e di piatti poveri, più ricchi di verdura, mentre le erbe amare nei dolci ricordano che siamo in tempo di penitenza. Poi ecco la Pasqua, con l’esplosione dei prodotti primaverili, tornano i piatti a base di carne con capretti e agnelli e anche un dolce semplice come la focaccia parla di festa e di vita.
È questo l’arco di tempo, con i suoi piatti caratteristici, che abbracciano i due nuovi volumi di “A tavola con Dio”, veri e propri ricettari editi dalla casa editrice vicentina Ronzani e curati da un gruppo di insegnanti di religione della Diocesi di Vicenza.
Il progetto, finanziato con una campagna di crowdfunding, si articola in quattro volumi, il primo dei quali è stato pubblicato lo scorso anno e dedicato al tempo di Avvento. Il secondo volume su Carnevale e Quaresima è uscito a metà febbraio mentre sarà a breve disponibile il terzo sulla Pasqua e il tempo pasquale. Tramite l’Ufficio per la pastorale scolastica Diocesi, i ricettari sono a disposizione di tutte le parrocchie ella Diocesi. «Siamo infatti convinti possa essere di supporto agli operatori pastorali nelle parrocchie quando parlano dei tempi liturgici a famiglie, adulti e anziani, trasmettendo ricette e cultura del territorio – spiega Tino Turco, coordinatore del progetto -. Anche i libri più recenti per l’insegnamento della religione mettono spesso a tema il cibo. Nel ricettario andremo anche a presentare piatti di altre culture religiose che però possono adattarsi ai tempi liturgici che viviamo come cattolici». Ne sono un esempio le “Orecchie di Haman”, biscotti della tradizione ebraica che ricordano la vicenda di Ester.
Non si tratta di una ricetta scelta a caso, ma la si è ricavata, e qui sta un altro pregio del volume, dai racconti di genitori e nonni raccolti dagli insegnanti di religione per ricostruire le ricette, restituendo quindi anche un quadro antropologico e sociale del territorio vicentino che vale al pena di riscoprire. Sempre, però seduti a tavola, anche perché le ricette selezionate stuzzicano al curiosità oltre che l’appetito.
«Tra i primissimi germogli primaverili c’è il raperonzolo, un’erba che si abbina splendidamente con il salame cotto, tipico piatto del periodo di carnevale che fa godere della maturazione delle riserve invernali – racconta Tino Turco -. Quella della quaresima è una cucina povera, di riciclo, ricca di germogli primaverili e che predilige il pesce “povero”: aringa, sardine, trote. La cucina pasquale richiama inevitabilmente al sacrificio di agnello, ecco allora specificità del territorio come il capretto di Gambellara. E poi il dolce pasquale per eccellenza, la focaccia che altro non è se non un pane zuccherato aromatizzato con la scorza di arancia e ricoperto di granella di zucchero».
Andrea Frison
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