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Parrocchie e crisi energetica. I 7 consigli per risparmiare

“Si propone di ottimizzare tempi e luoghi di incontro, sfruttando ambienti già riscaldati come le canoniche o le stesse abitazioni di quelle famiglie che possono offrire ospitalità”. È questo uno dei 7 consigli alle parrocchie per risparmiare sull’energia contenuti nella lettera che mons. Beniamino Pizziol ha inviato ai presbiteri e alle comunità cristiane della Diocesi di Vicenza per far fronte all’emergenza energetica, una situazione che “stimola un cambiamento di mentalità e una nuova attenzione ai poveri”.

I principi di fondo

Come linea di fondo – scrive mons. Beniamino Pizziol -, si suggerisce di non interrompere le attività formative e di incontro, catechesi, gruppi giovanili, formazione degli adulti, ambiti già fortemente penalizzati durante il tempo del Covid. Inoltre, salvaguardando la bellezza e la dignità della vita liturgica, sarà necessario valutare con attenzione tempi e luoghi dello svolgimento delle celebrazioni. Una grande preoccupazione è data dalla situazione di nuove forme di povertà legate al problema energetico, che condiziona il mondo del lavoro e di conseguenza la vita di tante famiglie. Come comunità cristiana siamo sempre stati attenti alle necessità di molti fratelli e sorelle, anche grazie al contributo e al servizio della Caritas e di altre associazioni caritative: nonostante la diminuzione delle entrate ordinarie e in considerazione di un aumento sostanzioso delle spese, si auspica che non venga meno questa fondamentale attenzione a chi è nel bisogno e vive situazioni di precarietà destinate ad aumentare. A questo proposito, invito a ripristinare e rinnovare, secondo le indicazioni di Caritas Diocesana, i Sostegni di vicinanza, strumenti efficaci di carità, che in altre occasioni sono stati indispensabili per l’aiuto a famiglie in situazioni di disagio”. 

Nuova consapevolezza ecologica

“La crisi che stiamo attraversando chiede a tutti noi un maggior senso di responsabilità nell’uso dei beni e degli ambienti, anche di canonica. Quanto stiamo vivendo può diventare l’occasione per rafforzare le relazioni e la collaborazione tra comunità cristiane nell’aiuto e nel sostegno reciproco, anche economico; inoltre, nella necessaria sobrietà di spesa, si può maturare una nuova consapevolezza rispetto a temi fondamentali quali l’ecologia e le forme di energia rinnovabili. Auspico una maggior condivisione di vita tra preti e nelle fraternità presbiterali, intese come condivisione dei pasti e, dove sia possibile, anche pensando di occupare la stessa canonica, riducendo le spese vive”. 

I 7 consigli alle parrocchie

  1. in accordo con il Consiglio Pastorale, si può pensare di sospendere alcune celebrazioni, in modo da concentrare presenze e servizi adeguati in orari più opportuni per un minor dispendio di energia elettrica sfruttando la luce del sole;
  2. si può pensare, dove sia possibile, di concentrare in un’unica chiesa, più facilmente riscaldabile di altre, le celebrazioni festive e domenicali;
  3. si può anche provvedere ad utilizzare ambienti più piccoli e facilmente riscaldabili, come oratori o cappelline, soprattutto per le S. Messe feriali;
  4. è bene adeguare l’uso del riscaldamento delle chiese alla situazione, prevedendo qualche grado in meno; per questo si possono invitare le persone ad indossare un corrispondente abbigliamento;
  5. circa l’illuminazione, dove possibile, si suggerisce di passare alle luci a led, con un risparmio di circa il 30% rispetto alle normali lampadine;
  6. si propone di ottimizzare tempi e luoghi di incontro, sfruttando ambienti già riscaldati come le canoniche o le stesse abitazioni di quelle famiglie che possono offrire ospitalità;
  7. nel caso di utilizzo degli ambienti parrocchiali da parte di gruppi o associazioni “altre” si chieda che l’offerta sia congrua alle spese sostenute per luce e riscaldamento;

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