Il 27 ottobre del 2012 sono stati i ragazzi dell’Acr di Monteviale i “protagonisti” della puntata del sabato pomeriggio di A Sua Immagine, trasmissione che quest’anno ha festeggiato vent’anni. All’epoca, la rubrica “Le ragioni della speranza era condotta da padre Ermes Ronchi. In quell’occasone il monaco si fece aiutare dai ragazzi dell’Acr durante il commento del Vangelo.
A Sua Immagine compie 20 anni. La storica rubrica religiosa di Rai Uno, realizzata dalla Rai in collaborazione con la Conferenza episcopale italiana, festeggia i vent’anni di trasmissione, avendo iniziato la sua attività proprio nell’autunno 1997. “Vent’anni non sono pochi, ma è questo il momento di pensare al futuro, di ascoltare le attese dei giovani, i desideri di chi non ha voce, di coloro che difficilmente vengono ascoltati perché sono ai margini, di quanti abitano le periferie delle nostre città”. Lo scrive il Papa, facendo gli auguri alla trasmissione televisiva in onda ogni sabato alle 17.10 e ogni domenica alle 10.30 su Rai Uno. “Su questi territori – la consegna di Francesco per il futuro – accendete le telecamere e i riflettori, affinché possiamo essere informati, ci venga dato motivo per comprendere che il Vangelo non è una parentesi della vita quotidiana ma si incarna nella storia delle persone, tocca la loro carne e ne fa scaturire racconti nuovi”.
Nato nel dicembre del 1997 come settimanale di approfondimento culturale, sulla scia delle rubriche religiose presenti nel palinsesto della Rai sin dal 1954, A Sua Immagine si è andato nel tempo definendo sempre di più come un programma di confronto culturale alla portata di tutti.
«La trasmissione per me non è semplicemente lavoro ma una passione, un dono che vivo con responsabilità e dedizione – dice Lorena Bianchetti, giornalista al timone della trasmissione dal 2014, dopo l’esperienza nel periodo 1999-2005 -. In questi anni sono tante le figure che ho avuto modo di incontrare e intervistare. Ogni volta è stato un dialogo dal quale ho imparato molto e nel quale ho messo sempre al primo posto la persona che avevo davanti, cercando in punta di piedi di raccontarne l’anima, la bellezza e tutto ciò che questa poteva offrire a quel pubblico che magari viveva situazioni simili a quelle raccontate».
«A Sua Immagine – aggiunge la Bianchetti -, non è una trasmissione televisiva che si limita a “fare televisione”, a raccogliere numeri in termini di ascolto, ma è servizio e strumento che vede nel pubblico non consumatori da raggirare bensì persone da amare».