La prima è stata inaugurata a Norcia il 31 maggio, grazie alla generosità delle Caritas del Nord-Est, primo risultato concreto dell’impegno di Caritas Vicentina e delle altre Caritas diocesane venete, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia a fianco della chiesa sorella della diocesi di Spoleto-Norcia.
A inaugurare la nuova stalla è stato l’arcivescovo di Norcia, Renato Boccardo, che ha presieduto a Norcia un breve momento di preghiera per l’inaugurazione di una delle tre stalle per bovini, donate dalla Caritas Diocesana di Spoleto-Norcia ad alcune aziende zootecniche situate nei Comuni di Norcia e di Cascia. Grazie alla generosità delle Caritas del Nord-est italiano è stato possibile realizzare questa importante iniziativa di sostegno alle attività agricole e zootecniche ferite dai terremoti dello scorso anno.
In totale sono state donate sette strutture che consentiranno di guardare al prossimo inverno con più ottimismo: tre stalle e quattro magazzini per il deposito di mezzi agricoli, foraggio e sementi. La spesa complessiva è stata di circa 350 mila euro.
Le strutture temporanee realizzate dalla Caritas, in particolare le stalle – dotate d’impianto di aerazione e di acqua calda – potranno essere utilizzate a titolo definitivo dagli allevatori. Questi però dovranno optare per la ricostruzione della struttura inagibile nel sito dove è stata ora posizionata la stalla provvisoria, già predisposto con il cemento, con gli allacci e con tutti gli accessori a terra per l’allevamento del bestiame. «In tal modo – afferma il direttore della Caritas di Spoleto – Norcia, Giorgio Pallucco – l’Ente Pubblico potrà realizzare una rilevante economia, posto che il contributo che sarà concesso non riguarderà le opere di fondazione e quelle interne, ma solamente la parte esterna (cielo-terra). Speriamo – prosegue Pallucco – che con il denaro risparmiato lo Stato possa destinare le proprie risorse ad ulteriori iniziative di ripresa economica dei territori: le cose da fare, infatti, sono ancora tante e i tempi rimangono desolatamente incerti».
L’intervento è stato reso possibile grazie a un grande lavoro sinergico: la solidarietà delle chiese del Triveneto, l’impegno della Caritas locale anche grazie alla Coldiretti del posto, che si è messa a disposizione per favorire positive relazioni con le categorie produttive agricole e zootecniche, fornendo tutte le informazioni necessarie al buon esito dell’intervento. Grazie anche alle ditte e ai progettisti che hanno “fatto squadra” consentendo l’esecuzione dei lavori e la consegna delle opere a tempo di record, tenuto conto che non è stato fin da subito consentito alla Caritas di entrare nella partita della ricostruzione delle opere per gli allevatori e gli agricoltori.
Ora l’impegno Caritas nei territori della Valnerina proseguirà con iniziative a sostegno dei commercianti e degli imprenditori-artigiani locali. «Stiamo attendendo indicazioni – spiega Roberto Calzà, direttore della Caritas di Trento che sta coordinando gli interventi triveneti – per sviluppare un progetto di microcredito per le aziende del commercio e turismo, insieme a Caritas Italiana, ma siamo impegnati anche sul fronte delle emergenze abitative: trovare delle soluzioni per chi ha perso la casa sarà inevitabile, in particolare perché vi sono ritardi dello Stato nella consegna di casette e container».