L’autunno di questo 2018 sarà una stagione importante per i padri del Centro Missionario Scalabrini di Bassano. Dal 9 ottobre al 4 novembre del prossimo anno si svolgerà, a Roma, il XV Capitolo Generale ordinario della Congregazione scalabriniana. Un appuntamento, per discutere lo stato attuale della vita religiosa-apostolica dell’ordine e per eleggere la nuova direzione. Prenderanno parte al Capitolo anche alcuni dei trenta sacerdoti che oggi vivono nella casa sulla riva destra del Brenta. Struttura fondata nel 1930, a un quarto di secolo dalla scomparsa del Beato Giovanni Battista Scalabrini, e voluta da padre Francesco Tirondola, rettore della Casa Madre piacentina, come ulteriore luogo di formazione dei seminaristi.
Un “boom” di vocazioni
«Venne scelta la città di Bassano perché da qui proveniva uno dei primi missionari scalabriniani, padre Pietro Colbachini – spiega padre Michele de Salvia, da tre anni in città -. Questo luogo ha inciso profondamente sulle vocazioni del nostro ordine. Negli anni ‘80 si stimava che oltre il 40% degli scalabriniani provenisse dal Veneto e in particolare dalla provincia di Vicenza».
Vocazioni, però, che con il passare del tempo sono diminuite e hanno reso necessario un ripensamento degli usi della struttura: per far fronte alle urgenze conseguenti all’arrivo dei migranti africani e asiatici sul territorio, nel 1990 parte della casa diventa un centro di accoglienza. Non solo: l’ampio seminario viene destinato a ospitare gli scalabriniani di ritorno dalle loro missioni e nel 2000 viene costituita la residenza San Raffaele per i padri anziani e bisognosi di cure.
«Oggi, poi, ospita anche l’ufficio dell’animazione giovanile interculturale che fa capo all’agenzia scalabriniana per la cooperazione allo sviluppo ed è sede dei centri pastorali per la comunità filippina, africana anglofona e latinoamericana del territorio» prosegue Padre Michele.
Studenti illustri
Il passato di questa casa è ancora vivo e sono tante le figure non solo del mondo ecclesiale legate a questo luogo». Qui, infatti, hanno studiato il cardinale Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli Affari economici venuto a mancare lo scorso settembre, il vescovo Silvano Tomasi, nunzio apostolico in Etiopia ed Eritrea e oggi membro del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, così come padre Fabio Baggio, sottosegretario di Papa Francesco al dicastero per i migranti.
Ma non è tutto: il cardinale Raffaele Rossi, fino alla sua morte nel 1948, ogni anno trascorreva le sue vacanze proprio a Bassano tra i padri scalabriniani, mentre alle celebrazioni del venticinquesimo anno di fondazione dell’Istituto, nel ’55, hanno partecipato il patriarca di Venezia Angelo Roncalli, poi diventato Pontefice, e il futuro presidente del Consiglio Mariano Rumor. E ai piedi del Grappa ha studiato anche l’attuale superiore generale della Congregazione, il bassanese padre Alessandro Gazzola. «La Chiesa ci guarda, i migranti ci guardano, gli aspiranti missionari, specialmente quelli delle nuove etnie, ci guardano. Abbiamo una grande responsabilità – ha scritto nella lettera inviata ai confratelli in occasione dell’appuntamento del prossimo ottobre -. Il prossimo Capitolo Generale potrà essere ancora una volta un’occasione per mettere “vino nuovo in otri nuovi” e indicare un cammino credibile, sostenuto da un ideale carismatico di un’attualità senza precedenti e per proporre a ognuno un nuovo e rinvigorito slancio missionario sulle orme del nostro beato fondatore».
Il maestoso edificio che è parte del paesaggio bassanese, insomma, è stato un vero e proprio punto di riferimento per l’intera Congregazione e ancora oggi diffonde su tutto il territorio lo spirito di Giovanni Battista Scalabrini e del patrono dell’ordine San Carlo Borromeo.
mi fa tanto piacere questo ricordo che mi fa andare alla memoria degli otto anni vissuti in questo istituto, a cui sono ancora molto legato assieme ai miei confratelli di sacerdozio. Qui abbiamo celebrato insieme il nostro 50mo di sacerdozio l’anno scorso.
Spero di essere presente al prossimo incontro degli ex, se verrò a sapere la data per programmarmi.
Don Orazio Bonassi
Ciao don Orazio Bonassi.
Sono Pietro Squizzato
Ero in collegio con te a Bassano dal 1951 al 1954 …poi sono uscito.
Dove sei ora?
Ho incontrato a Castelfranco veneto
Card. Silvano Tomasi, che era nostro compagno. Ciao buona giornata