Una sagra attenta alla custodia del creato e coerente con la “Laudato sì” e la “Laudate Deum”. È quella della parrocchia di Santissima Trinità, a Bassano, che si è svolta dal 6 al 9 settembre e che da alcuni anni ha avviato un percorso per la riduzione dell’impatto ambientale. Concretamente, sono stati eliminati piatti e posate monouso, bicchieri e vaschette per il cibo sono biodegradabili e conferibili con i rifiuti organici. Inoltre, la raccolta differenziata è stata organizzata nel minimo dettaglio, tutti i volontari sono stati appositamente formati.
«L’obiettivo principale è quello di ridurre al massimo il rifiuto plastico – spiega Francesco Sonda del comitato organizzatore -. Per sostituire le bottiglie d’acqua all’inizio siamo partiti con le caraffe e da quest’anno abbiamo introdotto anche le lattine, riciclabili con l’alluminio». Avendo chiari gli obiettivi, occorre sperimentare e tentare soluzioni diverse perché la soluzione migliore non si trova al primo colpo. «Avevamo iniziato ad utilizzare anche piatti biodegradabili, ma con il cibo caldo si rovinavano, la gente rischiava di mangiarsi carta – continua Francesco -. Così abbiamo cominciato ad utilizzare i piatti di ceramica, il che era complicato perché richiedeva lavostoviglie in funzione e chi si occupava del lavaggio. Alla fine la soluzione è stata quella di rivolgersi ad una ditta specializzata che fornisce piatti e posate in plastica rigida, lavabili dopo ogni utilizzo. Di fatto, li noleggiamo».
Partire non è stato facile. «All’inizio è tutto complicato e i costi non mancano, ma la scelta fa la differenza – conclude Francesco -. Basti pensare che quando utilizzavamo i bicchieri di plastica ne buttavamo via circa duemila ogni sera».
Andrea Frison
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