La “Strada del Trenino” è un percorso ideale per chi vuole avere un primo contatto con l’Altopiano di Asiago. Il tracciato ricalca la vecchia ferrovia che fino al 1955 portava persone e merci sull’Altopiano partendo dalla pianura.
«Il percorso non presenta particolari difficoltà, perché non ha pendenze superiori al 3% – comunica Altopianobike, gruppo organizzatore di itinerari in mountainbike sull’Altopiano dei Sette Comuni -. La lunghezza è di 13 km, che raddoppiano se viene percorso sia in andata che in ritorno, mentre il dislivello positivo si aggira intorno ai 300 metri».
Originariamente il percorso partiva da Piovene Rocchette, mentre ora, a causa di tratti non totalmente sicuri, conviene stabilire la partenza in località Ponte di Campiello. L’itinerario parte in leggera salita. Si entra nel bosco fino a raggiungere la frazione di Tresché Conca. «Qui si dovranno attraversare due gallerie di cui una illuminata. Una particolarità che pochi scorgono: all’interno della galleria illuminata vi è, sulla sinistra, un piccolo passaggio che conduce a una sorta di grotta naturale, dove si possono vedere delle formazioni calcaree». L’Altopiano è, in effetti, un terreno carsico dove l’acqua, scarsamente presente in superficie, scorre nel sottosuolo scavando grotte e creando caverne chiamate “busi”, meta di molti speleologi.
Attraversate le gallerie si giunge alla frazione di Cesuna. Da qui è possibile fare una digressione di circa 1,5 km prendendo la direzione del monte Zovetto, dove è possibile visitare due cimiteri della Grande Guerra (cimitero Italo-austriaco e cimitero inglese). In Altopiano se ne contano 41 di questi cimiteri di guerra dove, complessivamente, giacciono le spoglie di circa 49 mila militari, tra italiani, austriaci, inglesi e francesi.
Proseguendo, il tracciato ritorna nel bosco con tratti in trincea e tratti su terrapieno. «Tra le deviazioni che consigliamo c’è la visita alla cima del monte Lemerle, dove si trovano postazioni militari di controllo – così le guide -. Questa zona infatti è stata l’ultimo baluardo della ritirata italiana dall’Altopiano. Se gli austriaci, durante la Strafexpedition, fossero riusciti ad oltrepassare la linea, con facilità sarebbero riusciti a conquistare la pianura».
Va comunque evidenziato che queste digressioni possono comportare un certo impegno fisico rispetto alla normale percorrenza.
Nell’ultimo tratto di bosco, prima di arrivare alla frazione di Canove, è possibile notare alcuni esemplari di pino silvestre, una rarità in questa zona, e di abete rosso. Arrivati a Canove, in corrispondenza della vecchia stazione, è consigliata una sosta al Museo della Grande Guerra, dove sono esposti numerosi reperti raccolti nei campi di battaglia della zona.
Di fianco al museo è posizionato un esemplare restaurato della “Vaca Mora”, la locomotiva che percorreva questo tragitto in anni passati.
Superato il paese di Canove, la strada punta verso Asiago con il suo tratto finale su terrapieno che offre una vista panoramica sui prati e pascoli della parte centrale dell’Altopiano, nonché sulle montagne che lo circondano, tra le quali a nord si possono scorgere il monte Vezzena, il Portule e lo Zebio, e a sud il Zovetto, il Kaberlaba e l’Ekar.
L’itinerario termina in corrispondenza di quella che era la stazione capolinea del percorso, ora adibita a punto di informazioni turistiche.