Tra le montagne del distretto di Mirdita, in Albania, la povertà si intreccia ai disagi sociali e le prime vittime sono le donne. Lo sa bene suor Luisantonia Zuccon, missionaria vicentina che da oltre vent’anni opera in questo territorio, dedicandosi ai poveri che lo abitano nello spirito del carisma di San Vincenzo, “anima” della congregazione delle Suore della Carità di San Giovanna Antida Thouret.
Suor Luisantonia si trova in Albania da quando aveva 59 anni. Si tratta della sua prima esperienza missionaria: «Evidentemente la congregazione riteneva che fossi la persona adatta – commenta -. Ho iniziato insegnando italiano agli studenti di una scuola per infermieri, nel sud del Paese. Poi sono arrivata qui». Suor Luisantonia ha continuato ad occuparsi di scuole, ed è così, che con le sue consorelle (in comunità sono in tutto quattro) hanno constatato la necessità di un progetto di logopedia per i bambini di 11 e 12 anni. «Un progetto che ha funzionato bene e che ha coinvolto due professioniste – racconta la missionaria -. Presto, però, è emersa un’altra esigenza: in famiglia a questi bambini manca il supporto necessario perché tutte le incombenze gravano sulle donne che spesso si trovano in condizioni di fragilità. Gli uomini spesso mancano, alcuni sono in carcere, altri se ne sono andati perché qui molti matrimoni sono combinati. Altri sono violenti e maltrattano le donne che hanno bisogno di uscire da queste situazioni di violenza, ma non possono farlo da sole».
Per questo suor Luisantonia e le sue consorelle hanno messo in piedi un progetto di supporto psicologico per le mamme, soprattutto quelle di bambini con disabilità. «Le nostre donne – continua suor Luisantonia sono talmente cariche di vissuti difficili che non sanno dove e cosa chiedere». Il progetto è stato “adottato” anche dall’Ufficio missionario della Diocesi di Vicenza, che nel 2022 lo ha inserito nell’iniziativa “Un pane per amor di Dio”. Un segno questo, del legame che suor Luisantonia continua a coltivare con il suo territorio di provenienza, nonostante i lunghi anni di assenza: «A Sovizzo ho vissuto pochissimo, ma gli sono sempre molto legata», conclude la religiosa.