Il 20 dicembre, dopo alcuni giorni di ricovero all’ospedale San Carlo di Milano, è morto, all’età di 88 anni, padre Piero Gheddo, del Pime, uno dei missionari-giornalisti più importanti d’Europa, figura ecclesiale e culturale di spicco nella Chiesa e nella società italiane. I funerali saranno celebrati nella chiesa di san Francesco Saverio in via Monte Rosa 81 a Milano sabato 23 alle ore 10.
«Da qualche giorno padre Piero era in ospedale, ma non ci aspettavamo una morte così improvvisa», ha dichiarato il superiore generale del Pime, padre Ferruccio Brambillasca, che da Roma ha appena raggiunto Milano. «Con la morte di padre Gheddo – continua padre Brambillasca – la Chiesa, il Pime e la missione perdono un missionario prezioso, vitale ed entusiasta. Padre Gheddo ha contribuito molto alla causa missionaria come giornalista (ha portato nelle nostre case la missione “fino agli estremi confini della terra”), come storico (ha seguito fino all’ultimo la storia delle missioni del Pime e non solo) e come animatore missionario: ha suscitato, infatti, attraverso i suoi scritti, molte persone che sono poi diventate missionari/e oppure hanno sostenuto con la preghiera e l’aiuto economico le missioni».
Nato nel 1929 a Tronzano Vercellese, è entrato nel Pime nel 1945 e ordinato sacerdote il 28 giugno 1953 dal Card. Ildefonso Schuster, futuro beato, avrebbe dovuto partire per l’India, invece i superiori l’hanno tenuto nella stampa, all’inizio in modo provvisorio, poi ha finito per restare in Italia. È stato fra i fondatori dell’Editrice Missionaria Italiana (EMI) nel 1955, del Centro missionario Pime a Milano nel 1961, di “Mani Tese” nel 1964, di “Asia News” nel 1986, dell’Ufficio Storico del Pime nel 1994. Direttore di “Le Missioni Cattoliche” (1959-1994), che dal 1968 ha preso il nome di “Mondo e Missione”, si è affermato come una delle voci più importanti del mondo missionario, per lunghi decenni.
Padre Gheddo ha scritto quasi 100 volumi, con una trentina di traduzioni all’estero e ha collaborato con vari giornali, radio e televisioni. Ha presentato il Vangelo della domenica alla televisione di Rai Uno tutti i sabati sera (1993-1995) e a Radiodue ogni mattino alle 7,18 per diversi periodi. Ha ricevuto diversi premi, i due principali sono il “Premio Campione d’Italia” nel 1972 (riconoscimento annuale dei giornalisti italiani), assegnatogli da Indro Montanelli che divenne poi suo amico) e il Premio UCSI della stampa cattolica nel 1980 e 2011.