Uno sguardo dolce e un sorriso accogliente. Nell’incontro rapidissimo che Elena Bollini ha avuto con Papa leone XIV sono state queste le caratteristi che subito risaltavano del nuovo pontefice. Elena, residente a Monticello di Fara, è una “Mamma No Pfas” della prima ora e lo scorso 30 maggio ha partecipato all’udienza privata in sala Clementina che Papa Leone ha dedicato ai movimenti e alle associazioni che lo scorso anno hanno dato vita all’evento “Arena di pace” a Verona. «L’incontro con il Papa è stato davvero velocissimo, il tempo di un saluto, di una stretta di mano e di scambiarsi due parole finché gli consegnavo la maglietta delle Mamme No Pfas, la stessa che abbiamo donato anche a Papa Francesco – racconta Elena -. Ero emozionantissima, ma ho trovato in Prevost uno sguardo molto dolce e un sorriso accogliente. L’udienza è stata molto significativa, l’accoglienza è stata bellissima e trovarsi con tante persone impegnate per la pace e per la cura del creato è davvero qualcosa che dà speranza, specialmente ai giovani».
“Arena di pace” si è svolto a Verona il 18 maggio 2024. Il momento culminante è stato l’incontro in Arena con Papa Francesco che ha dialogato con i partecipanti su temi cruciali come migrazioni, ecologia integrale, lavoro, diritti e disarmo, rispondendo alle domande emerse dai tavoli di lavoro preparatori. L’incontro è passato alla storia per l’abbraccio tra l’israeliano Maoz Inon e il palestinese Aziz Sarah: il primo ha perso i genitori nell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, mentre il secondo ha perso il fratello, ucciso dall’esercito israeliano. «L’Arena di pace si era conclusa con il desiderio da parte dei promotori di ritrovarsi, con Papa Francesco, ad un anno di distanza. Papa Francesco non c’è più ma lo spirito che ha animato l’iniziativa ha trovato consonanza in Papa Leone – racconta don Matteo Zorzanello della Pastora le sociale diocesana, presente all’udienza assieme a Maurizio Ferron della commissione diocesana per la pastorale sociale -. Tra i partecipanti ci siamo resi conto che a un anno di distanza la situazione è peggiorata. Parlare di pace è un tema divisivo, addirittura eversivo. Ma c’è chi continua a credere nella pace, nella nonviolenza, nel disarmo».
Riccardo Benotti
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