Squillano le campane della parrocchia dei Servi, nel cuore storico di Vicenza. Le rispondono le bronzee consorelle delle altre parrocchie della città, i rintocchi si ripetono nella campagna e nelle colline di tutta la diocesi.
Sabato pomeriggio, alle 13:45, è andato in scena il “con certo collettivo” delle campane della diocesi, voluto dalla Curia e dal vescovo Giuliano per testimoniare la vicinanza alla popolazione palestinese, di Gaza e della Cisgiordania aderendo alla mobilitazione internazionale che – alla stessa ora – sabato ha visto persone da tutto il mondo collegar si online aderendo all’appello globale “Stand for Gaza” del Comune di Betlemme e del suo sindaco Maher Canawati. L’iniziativa ha visto nel collegamento online un primo momento di silenzio collettivo, seguito appunto dallo squillare di campane nelle chiese o sirene. «Era importante partecipare e dare un segno – commenta il vicario vescovile don Giampaolo Marta -. Ed è bello che proprio dopo questa iniziativa, mondiale, il giorno successivo si siano finalmente aperti dei varchi nel territorio di Gaza per il passaggio di aiuti umanitari».
La Curia il venerdì ha inviato la comunicazione a tutte le parrocchie. Il tema è del resto da tempo seguito dal vescovo Giuliano, che già lo scorso 28 giugno in occasione dell’incontro a palazzo Trissino fra i vertici del Comune e il sindaco di Betlemme, cittadina cisgiordana con cui Vicenza ha un Patto di Fratellanza dal 2018: «La cosa più grave, oggi, è che un popolo democratico violi costantemente il diritto internazionale» ha sottolineato il presule, ricordando che «nell’udienza ai vescovi italiani dello scorso 17 giugno papa Leone XIV ha chiesto di essere promotori in tutte le comunità cristiane, perché siano case di pace». La risposta globale all’evento online è stata tale da mandare ad un certo punto in blocco (crash) l’aggiunta di ulteriori connessioni. Una partecipazione che ha sorpreso e commosso la municipalità palestinese, che hanno riportato un ringrazia mento ai consiglieri comunale di Vicenza: «La vostra presenza e partecipazione hanno significato moltissimo per noi. Il vostro coraggio, le vostre voci e la vostra presenza oggi sono stati una fonte potente di sostegno e incoraggiamento. Anche se il numero di partecipanti qui a Betlemme non è stato grande come speravamo, ciò riflette una realtà che viviamo ogni giorno: le persone in Palestina hanno spesso paura di prendere posizioni politiche pubbliche a causa delle conseguenze che potrebbero affrontare».
Anche domenica scorsa per la città di Palladio è stata giornata di mobilitazione, in supporto a Gaza. Dalle 17:30 in corso, all’angolo con via Cavour, cittadini e cittadine hanno aderito all’appello di “L’ultimo giorno di Gaza, disertiamo il silenzio”, iniziati va nazionale lanciata da Paola Caridi e altri attivisti. Una adesione “rumorosa”: i partecipanti hanno manifestato al suono di tamburi, pentole, padelle, coperchi, fischietti per «fracassare il mostruoso muro di silenzio e liberare la verità» e chiedendo «ai governi occidentali di rompere la complicità con Israele».
Andrea Alba
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