«Prima o poi venderò una Critica della Ragion Pura». Sorride Lorenzo Dal Molin, studente di Filosofia ad un anno dalla laurea, mentre guarda alle spalle la «sua» libreria. Ad Arsiero: nel borgo ai piedi del monte Cimone e all’imbocco della Valdastico, più grande di un paese ma più piccolo di una città, da qual che settimana è successo qualcosa che non si era mai visto prima. Ha aperto in piazza per l’appunto un negozio di libri: «Abbiamo 1300 volumi esposti e ci appoggiamo alla libreria Ubik di Schio, che ne ha 15mila e può facilmente far arrivare quel che manca. Montagna? No, qui vanno forte gialli e saggistica» avverte il gestore.
L’avventura del giovane libraio formalmente ha avuto il via il 26 giugno con l’inaugurazione in piazza Rossi ad Arsiero. Ma, in realtà, ha iniziato a maturare tre anni fa. Con un gruppo di amici, tutti animati da un grande spirito di solidarietà: «Siamo in 13 nella cooperativa sociale Cogita – spiega Lorenzo – è stata costituita formalmente un paio di anni fa. Con l’occasione è stata presa la gestione della libreria Ubik di Schio, poi si è aggiunto il Parco Inclusivo a Magrè, e c’è un altro gruppo di soci lavoratori e dipendenti che si occupa di manutenzioni e lavori vari, dall’edilizia alla meccanica». L’attività crea opportunità di lavoro per persone disabili, alcune delle quali sono inserite fra i dipendenti della cooperativa. La gestione delle librerie è appunto della cooperativa: «Qui ad Arsiero la libreria è nata anche grazie a un bando del Comune, finalizzato all’attrattività dei borghi e che abbiamo vinto. La cosa bella è che è stato creato qualcosa che ad Arsiero non c’è mai stato, appunto una libreria».
Il negozio nel centro del paese è ospitato nello stesso, storico edificio nel quale trova posto la Pro Loco. Anzi, le due realtà hanno locali comuni e collaborano, «di fatto ora è possibile per visitatori e turisti accedere all’infopoint con i materiali delle pro loco di vallata in tutti gli orari in cui la libreria è aperta» osserva Dal Molin. Il franchising con Ubik è presente qui come a Schio e permette dei risparmi di gestione, «si pagano solo i libri che vendiamo, con una royalties. E la casa madre non impone i “propri” libri, come avviene con altri franchising – riprende il libraio – detto questo, bisogna comunque scegliere bene: il rischio di sbagliare gli ordini c’è e le spese di spedizione, sia in andata che al ritorno, sono a carico della libreria».
Anche per la piccola realtà arsierese è necessario fare i conti con la realtà di un mercato, quello della vendita dei libri, che non è affatto facile. «Dall’immaginazione al la realtà le cose sono molto diverse – riprende Lorenzo – ci si immagina che il lavoro in libreria sia leggere libri, invece buona parte del tempo è dedicato a caricare e scaricare scatoloni o a gestire ordini. E c’è da stare dietro alle prenotazioni, moltissimo, e cercare di consigliare al meglio le persone che chiedono un volume per fare un regalo. È la parte bella ma anche difficile di questo lavoro». I frequentatori sono residenti della vallata ma non solo, «capita che vengano turisti. Ad esempio, qualche giorno fa una coppia di italiani residenti in Austria è arrivata qui, dopo un’ escursione sulla Strada delle Gallerie sul Pasubio: il marito era interessato ai volumi di filosofia, la moglie a testi illustrati».
E se all’inizio la gestione riteneva che qui si potessero vendere soprattutto libri inerenti la montagna, ci si è dovuti ricredere rapidamente. «Conservo un angolo con le guide e i libri di autori locali, ma gli abitanti di Arsiero hanno gusti ampi. Cercano soprattutto gialli e romanzi». La nuova attività punta a crescere creando relazioni ed eventi. «Collaboriamo con le pro loco, con il Festi val della Montagna, a breve l’Agosto Arsierese. È importante e vediamo un riscontro anche con i giovani. La libreria è un fatto nuovo: le persone del paese e non solo un po’ alla volta stanno imparando a conoscerci».
Andrea Alba
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