Torna a Lonigo la Festa dei Popoli, che per l’ottavo anno consecutivo animerà il Centro Giovanile parrocchiale coinvolgendo i cittadini immigrati di ogni nazionalità, da giovedì 21 a domenica 24 giugno.
«Sarà un’occasione preziosa per conoscersi, per apprezzare le specificità e vincere la diffidenza – è l’opinione del parroco dell’up di Lonigo don Roberto Castegnaro. – Abbiamo di fronte una sfida difficile e senza alternative, anche le piccole cose aiutano a superarla: si respirerà un bel clima in questi giorni».
Gli incontri, gli spettacoli e la condivisione di colori e sapori della Festa dei Popoli sono il punto d’arrivo di un cammino che percorre tutto l’anno e il frutto di un grande lavoro dei molti volontari che hanno creduto in questo progetto. «Con cadenza mensile ci apriamo alla cittadinanza in forme diverse, dalle conferenze alla marcia per la Pace, dalla fiaccolata per la festa della Mamma alla presentazione di libri – racconta Licia Girardi, del gruppo organizzatore -. Sono stati molto apprezzati gli incontri nelle scuole: mamme di vari Paesi raccontano favole della loro tradizione, i bambini fanno domande. E qualche stereotipo viene smantellato insieme alle spiegazioni sul velo islamico o alla scoperta che in Africa non ci sono solo savane e leoni».
Anche Magré ha il suo “mondiale”
Sabato 23 giugno, nel campo sportivo antistante il Circolo Cattolico di Magrè, si svolgerà il “Palio dei Popoli”, un torneo di calcetto cui parteciperanno squadre dei cinque Continenti. Il torneo di calcetto inizierà alle 16. Al termine è previsto un momento di festa per condividere la gioia di essere “umanità”.
«La solidarietà, l’accoglienza e il dialogo sono da sempre le caratteristiche della nostra comunità» spiega don Luigino Perin, parroco dell’Unità pastorale di Magrè, Monte Magrè, Ca’ Trenta, «ma c’è bisogno di verifi care come la città sta cercando di affrontare le nuove situazioni. Non è soltanto un’iniziativa vicariale, rivolta alla chiesa, ma piuttosto un momento di sensibilizzazione della popolazione del territorio di Schio, per smuovere un po’ le coscienze e avere anche altre testimonianze, oltre alle informazioni confezionate che arrivano dalla televisione».

