«Mi sento estremamente indegno, ma sono felice di continuare a servire Papa Francesco e la Chiesa». Sono poche parole, pronunciate con asciuttezza e calore, quelle che padre Fabio Baggio consegna alla Voce dei Berici all’indomani del sorprendente annuncio del Santo Padre durante l’Angelus di domenica 6 ottobre: il bassanese riceverà la porpora cardinalizia in occasione del concistoro dell’8 dicembre.
«Domenica non stavo seguendo l’Angelus, ho avuto la notizia per altre vie da parenti e amici che hanno iniziato a scrivermi messaggi. Credevo fosse uno scherzo!», racconta padre Baggio, che aggiunge: «Il Papa fa le sue scelte, anche se mi sento profondamente indegno. Dopo la notizia ho dedicato la giornata alla riflessione e alla preghiera per chiedere aiuto allo Spirito Santo di fronte alle sfide di questa nuova missione. Sono felice di continuare a servire Papa Francesco e la Chiesa».
Padre Baggio è nato il 15 gennaio 1965 a Bassano del Grappa, dove i suoi genitori, Giuseppe e Maria Bertilla si sono trasferiti all’indomani delle nozze. Nella città del Grappa, a 11 anni, padre Fabio segue le orme del fratello maggiore Gianantonio, di un anno più grande, ed entra nel seminario dei Missionari di San Carlo, detti “scalabriniani”, presenti dal 1930 nella città del Grappa e punto di riferimento per tutta la congregazione. Nel 1991 padre Fabio emette la professione perpetua e l’anno successivo viene ordinato presbitero. Dopo l’ordinazione si trasferisce a Roma per frequentare i corsi della Pontificia Università Gregoriana, dove ottiene il baccalaureato in teologia, la licenza e il dottorato in Storia della Chiesa.
Nel 1994 padre Baggio inizia la sua attività missionaria. A Santiago del Cile, fino al 1996, è consigliere della Commissione episcopale per le migrazioni del Cile. Viene poi trasferito a Buenos Aires per assumere la direzione del Dipartimento delle Migrazioni dell’Arcidiocesi argentina. Nel 2002 raggiunge le Filippine, dove diventa direttore dello Scalabrini Migration Center e dell’Asia Pacific Migration Journal.
Dopo sedici anni trascorsi tra Sudamerica e Asia, nel 2010 padre Fabio torna in Italia come direttore dello Scalabrini International Migration Institute, istituto incorporato alla Pontificia Università Urbaniana presso la quale, nel 2013, il religioso diventa professore ordinario. Non si tratta del primo incarico accademico per lo scalabriniano, che è stato docente universitario anche in Salvador, Argentina, Brasile e Filippine.
Il servizio presso la Curia vaticana di padre Fabio Baggio inizia il 14 dicembre 2016 con la nomina, da parte del Papa, a sottosogretario della sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Il 23 aprile 2022 il papa nomina padre Baggio sottosegretario dello stesso Dicastero. Dal 2 febbraio 2023 il Santo Padre lo ha nominato diretto referente e direttore generale del Centro di Alta Formazione Laudato Si’.
Sono 21 i nuovi cardinali
C’è tutta la Chiesa, dalle grandi arcidiocesi del centro a quelle della periferia, nelle nuove 21 porpore annunciate domenica 6 ottobre dal Papa all’Angelus. Francesco, infatti, ha reso noti i nomi dei 21 nuovi cardinali, quattro dei quali italiani che la Chiesa Cattolica avrà dall’8 dicembre prossimo.
Dei 21 annunciati dal Papa, quattro sono italiani: Baldassarre Reina, finora vicegerente di Roma, che contestualmente e da oggi riceve anche la nomina a cardinale vicario per la diocesi capitolina; Roberto Repole, arcivescovo di Torino; padre Fabio Baggio, sottosegretario del dicastero per lo sviluppo umano integrale (con delega specifica per i migranti) e l’anziano monsignor Angelo Acerbi, già nunzio apostolico. Solo i primi tre entrerebbero in un eventuale conclave e questo perché Mons Acerbi, con i suoi 99 anni non solo sarà l’unico a non essere elettore ma probabilmente è anche il più anziano cardinale mai nominato.
Per quanto riguarda gli altri 17 tra loro ci sono diversi arcivescovi di grandi capitali del mondo: Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio di Lima (Perù), monsignor Tarcisio Isao Kikuchi Tokyo (Giappone), László Német di Belgrado (Serbia), Ignace Bessi Dogbo di Abidjan (Nigeria), mons. Jean-Paul Vesco di Algeri (Algeria) e Dominique Joseèh Mathieu di Teheran (Iran), oltre a Mons. David Douglas Crosby di Toronto che pur non essendo una capitale è una grande metropoli. «La loro provenienza – ha detto il Papa al momento dell’annuncio – esprime l’universalità della Chiesa che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della terra. L’inserimento nella Diocesi di Roma manifesta poi l’inscindibile legame tra la sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo».
Tre riguardano invece, i nomi di Curia. Oltre a Baggio, ci sono il lituano Rolandas Makrickas, 51 anni, nel 2021 nominato commissario straordinario per la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e l’indiano George Koovakad, organizzatore dei viaggi papali. Non passa inosservato poi l’inserimento nella lista del domenicano Timothy Radcliffe, teologo, che nell’agosto 2025 compirà 80 anni. Fu proprio il Papa a volerlo per due anni di fila come predicatore delle giornate di ritiro spirituale del Sinodo sulla Sinodalità. L’ultima curiosità riguarda infine riguarda Jean-Paul Vesco, l’arcivescovo di Algeri. Uno sportivo, che in gioventù è stato un buon maratoneta (il suo record sulla maratona è di 2 ore e 52 minuti) e che al momento fa parte dell’Athletica Vaticana).
Quattro cardinali dalla Diocesi di Vicenza
Con il concistoro del prossimo 8 dicembre diventeranno dunque quattro i cardinali originari dalla Diocesi di Vicenza. Gli altri tre sono il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, originario di Schiavon, il cardinale Ricardo Ezzati Andrello di Campiglia dei Berici (già arcivescovo di Santiago del Cile) e il card. Agostino Marchetto di Vicenza.
Andrea Frison
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