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Home Itinerari

Con le ciaspole ai piedi per vedere il mare

28 Febbraio 2021
in Itinerari
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Con le ciaspole ai piedi per vedere il mare

Monte Grappa


Una camminata sulla neve fresca di 5-6 ore in mezzo alla natura incontaminata. La fatica è ripagata da un panorama mozzafiato.

Per gli amanti degli sport invernali questo è un inverno da crisi di nervi: da decenni non si vedeva tanta neve, purtroppo “sprecata” a causa delle varie limitazioni imposte per combattere la diffusione del Covid 19. Ritornati in “zona gialla” e viste le disposizioni ministeriali, possiamo fin da subito calzare le ciaspole, che non creano problemi di distanziamento, e sceglierci uno dei tantissimi itinerari sulle nostre montagne, o anche in ambito regionale, limite in cui al momento ci è concesso di spostarci.
L’itinerario che suggeriamo ha per meta la cima del Monte Grappa, il “monte sacro alla Patria”, perché su queste cime tra il 14 novembre e il 21 dicembre 1917 si svolse la famosa “battaglia d’arresto”, che costò la vita a migliaia di soldati di ambo i fronti, e che segnò le sorti del primo conflitto mondiale: l’esercito italiano, riorganizzatosi dopo la disfatti di Caporetto, fermò l’offensiva austroungarica che avrebbe potuto dilagare sulla pianura e prendere alle spalle la linea di difesa sul Piave.
Questo breve excursus storico solo per spiegare che i nostri passi si muoveranno in mezzo ad una natura meravigliosa, con panorami mozzafiato, ma anche nella storia, triste ed eroica, le cui tracce lasciate su queste montagne devono rimanere impresse nella nostra mente perché mai più accada.
Il punto di partenza è al “Finestron” (1285 m) nell’alta valle del Lepre (seguendo la strada provinciale “Cadorna” da Romano d’Ezzelino – cartelli “Cima Grappa” – si arriva a Ponte San Lorenzo: al bivio si prosegue dritti lungo la valle del Lepre fino ad arrivare al parcheggio. Dietro a quella che un tempo era un’osteria si prende la stradina che sale fino alla casa più alta seguendo le indicazioni “Col Berretta” e “Monte Asolone”. Attenzione al primo bivio si prende la traccia che sale a destra e non il più evidente sentiero che fa un lungo giro e fa anche perdere quota. La straccia ora sale decisa attraverso un boschetto per poi proseguire dritta fino al Col della Berretta (1448 m) facilmente individuabile dalle antenne radiotelevisive oltre le quali si trova il monumento che ricorda le battaglie per la conquista di questa cima e dell’Asolone, più volte perduti e riconquistati fino a che, il 21 dicembre, il comando austro- tedesco abbandonò definitivamente i tentativi di sfondamento. Continuando sul crinale, con leggeri saliscendi, si arriva sul monte Asolone (1520 m) sovrastato da una croce metallica: da qui la vista si apre a sud sulla pianura segnata dai Colli Berici ed Euganei mentre verso est è già visibile Cima Grappa e il grande sacrario.


La partenza è al ‘Finestron’ nell’alta valle del Lepre, poi si seguono le indicazioni ‘Col Berretta’

 

La croce sulla vetta dell’Asolone.

Proseguendo sempre lungo il crinale, si arriva ad un avvallamento da dove si riprende a salire fino ad Col delle Farine: altri sali scendi ci portano a toccare la località Croce del Termine, il monte Coston e il monte Rivon fino ad incontrare la strada che sale da Seren del Grappa vicino al bivio con la “Cadorna”. L’ultimo tratto è più ripido e la fatica si fa sentire, ma giunti al primo primo pianoro già vediamo di fronte il “portale Roma la parte più alta del sacrario e in breve saremo sulla “via Eroica”, una maestosa scalinata contornata da 14 enormi blocchi in granito sui quali sono scolpiti nomi dei luoghi legati alle più importanti battaglie del Grappa. Alla fine della “via Eroica” sorge il sacello nella cui cappella, elevata a Santuario, è custodita la statua delle Madonnina del Grappa: secondo una storia legata alla guerra la statua venne mutilata da una granata nemica nel gennaio 1918. Dal piazzale si aprono cinque gradoni concentrici alti quattro metri degradanti a cono, che costituiscono il corpo centrale del monumento, dove sono custoditi i resti mortali di 12.615 caduti italiani, dei quali 10.332 ignoti.
In posizione contrapposta al Sacrario italiano (sul lato nord) è situato il settore austro-ungarico, che ospita i resti di 10.200 caduti che hanno combattuto sul Grappa. Si articola in soli due gironi con al centro una grande Cappella votiva.
Sulla sommità del portale Roma è situato l’osservatorio dal quale si apre un panorama davvero mozzafi ato: in primo piano tutto il versante nord e ovest del Grappa con il monte Pertica e il monte Solarolo; in lontananza la pianura fino al mare, il gruppo del Pasubio, tutto l’altopiano di Asiago, tutta la lunghissima catena del Lagorai con in evidenza Cima d’Asta e le Pale di San Martino; tutto l’altopiano di Lamon, le Dolomiti feltrine con l’evidentissima piramide del monte Pavione e infine la Val Belluna.
A questo punto non resta che rifocillarci nel bello e accogliente rifugio Bassano (1.750 m) a pochi passi dall’Ossario.
Per fare tutto il percorso andata e ritorno dobbiamo calcolare 5-6 ore di cammino, mentre se ci si limita al Monte Asolone basteranno 3-4 ore, molto dipende dalla consistenza della neve. Camminare su neve frasca è bello ma molto più faticoso per questo, ancora più che in estate quando le giornate sono lunghe, è importante saper valutare e dosare le proprie forze.
Questa camminata è bellissima anche senza neve, ma per esperienza suggerirei di farla in primavera o in autunno perché in estate su queste dorsali il sole picchia duro e in quasi tutto il percorso non c’è un cono d’ombra.


Su queste cime nel 1917 si svolse la famosa ‘battaglia d’arresto’ che segnò le sorti del Primo Conflitto Mondiale.

 

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