Poesia come generatrice di nuova vita, anche per le persone con disabilità. È questo lo spirito che da qualche anno anima la Fondazione Stefani di Noventa Vicentina che, nei giorni scorsi, ha presentato al teatro Modernissimo di Noventa Vicentina il libro Poesia a più mani, frutto del laboratorio di poesia curato dalla educatrice e poetessa Melania Bortolotto. Il libro, pubblicato da Editori Veneti, raccoglie poesie di 26 autori, e segue il primo volume pubblicato 4 anni fa La poesia serve.
«Dare voce alla poesia che vive in noi e fare comunità tramite la poesia, queste le finalità dell’iniziativa – sottolinea il presidente della Fondazione Giuseppe Splendore -. Perché la poesia ha il potere di generare nuova vita da situazioni di sofferenza e disabilità, di creare relazioni e comunità più umane e solidali che superano l’etichetta di disabilità e dà vocee ascolto alle diversità, intese come ricchezza di sensibilità e di spiritualità»
Il Laboratorio di Poesia creato 7 anni fa da Melania Bortolotto, si incontra settimanalmente al Centro diurno Il Capannone. «È formato – spiega l’educatrice – da persone che non credevano di avere qualcosa da dire, che le parole potessero accogliere e liberare,lenire o scoperchiare infiniti mondi interiori. Due anni fa abbiamo apertoanche la pagina facebook “La poesia che…” per condividere una passione, lanciare la speranza di una parola che ci assomigli, che ci faccia intravedere nuove possibilità di conoscenza. Uno strumentosocial diventato un ponte per costruire alleanze, per avvicinare vite diverse e per dare coraggio. Il libro è dono di una partedi sé di tutti coloro che hanno lasciato che i propri versi si intrecciassero a quelli di altri come fili colorati tessuti assieme».
La fondazione
La Fondazione “Candida Stefani e Fratelli Onlus” è sorta nel 1986 a seguito di una donazione dei fratelli Candida, Ettore-Italo, Giulio e Luigi, per interventi di carattere socio assistenziale a favore di persone disabili. Dal 1986 al ‘90 ha sostenuto le attività di istituzioni già presenti nel Basso Vicentino. A partire dal 1990 intraprese la gestione in proprio di servizi per persone disabili. Nel 1997 fu attivato il centro diurno “Il Capannone”, con la serie di laboratori di formazione tecnico-pratica e di inserimento occupazionale e lavorativo. Nel 1999 fu inaugurata la nuova struttura residenziale di via Fontana. Oggi vi trovano accoglienza oltre 25 persone con disabilità, 16 permanenti, e 10 ospiti in forme varie di accoglienza temporanea.