Intramontabile Tatiana Guderzo. A 33 anni la ciclista di Marostica ha arricchito la sua straordinaria bacheca personale, ottenendo una straordinaria medaglia di bronzo nell’inseguimento a squadre ai campionati del mondo di ciclismo su pista, che si sono conclusi domenica scorsa ad Apeldoorn (Olanda).
Per lei, che in carriera si è sempre divisa tra strada e pista è arrivato una medaglia importante anche in prospettiva futura. Il quartetto azzurro, trascinato proprio dalla Guderzo, è infatti salito sul podio in quella che rappresenta una specialità olimpica.
Un successo che “profuma” di Olimpiadi
Lo scorso anno a Hong Kong l’Italia era rimasta ai piedi del podio, finendo quarta, a conferma della crescita costante che riguarda il ciclismo su pista di casa azzurra, nonostante la carenza cronica di velodromi. Se si considera che attualmente l’Italia guida la classifica di Coppa in questa disciplina olimpica, c’è da pensare che potrebbero aprirsi scenari futuri importanti, a cominciare proprio dalla Guderzo, che potrebbe decidere di allungare la sua straordinaria carriera: tra meno di due anni e mezzo, nell’agosto 2020, si disputeranno infatti i Giochi estivi a Tokyo. Il bronzo dei giorni scorsi ne è la conferma. E la presenzadella Guderzo, come dimostrato in questi ultimi mondiali dove è sempre stata titolare mentre le sue compagne sono state fatte ruotare, è indispensabile. Nell’appuntamento olimpico – per lei si tratterebbe della quinta partecipazione a cinque cerchi (un autentico record) con l’eccellenza della medaglia di bronzo nella prova su strada a Pechino 2008 – la Guderzo arriverebbe a 36 anni, ma la sua esperienza e la sua capacità di gestirsi potrebbero rappresentare comunque un asso nella manica per tutta la nazionale.
La “strada” non finisce
Tuttavia chi pensa che la Guderzo sia passata a tempo pieno nel ciclismo su pista si sbaglia di grosso. Dopo una stagione in Belgio con la Lensworld-Kuota, Tatiana è stata costretta, a causa dell’improvvisa chiusura del team, a cercare una nuova sistemazione, trovandola nella Hitec Products, formazione norvegese per cui aveva già corso nel 2015 e nel 2016. Sulle prove in linea la Guderzo, vincitrice nell’autunno dello scorso anno del Giro dell’Emilia e che veste la maglia azzurra da 15 anni consecutivi ai campionati del mondo su strada, ha ottenuto straordinarie vittorie: oltre al bronzo olimpico, il suggello della sua carriera è rappresentato dal titolo di campionessa del mondo all’edizione svizzera di Mendrisio 2009.
Nella sua carriera vanno ricordati anche i successi ottenuti, soprattutto ad inizio carriera, nelle prove a cronometro su strada: nell’edizione di Zolder 2002, a soli 18 anni, conquistò la medaglia d’argento nella categoria juniores, mentre due anni dopo, nei mondiali ospitati a Verona, giunse seconda nella prova in linea, tra le under 23. Insomma risultati da predestinata, confermati da una longevità davvero straordinaria.
Una carriera, la sua, che sembra non avere fine.