Colorati, sorridenti, scanzonati, ma con una sete immensa di vita autentica. I giovani che hanno partecipato al Giubileo a loro riservato a Roma dal 29 luglio al 3 agosto hanno sorpreso, positivamente, per la capacità di passare da momenti di serio impegno a quelli più scanzonati. Così è stato anche per i 350 partiti con la diocesi di Vicenza: 250 giovani per la proposta più lunga e 100 che si sono aggiunti direttamente a Tor Vergata per la veglia del 2 luglio con papa Leone. Tutti poi sono ripartiti dopo la Messa di domenica 3 agosto, immersi nel fiume colorato del milione di giovani arrivati da tutto il mondo. Altri vicentini, però, hanno partecipato al Giubileo dei Giovani, organizzati in percorsi simili o paralleli: 210 i neocatecumenali presenti, una ventina i giovani di Bassano e Gazzo, quattro giovani di origine filippina accompagnati da p. Paolino che si sono aggiunti ad un gruppo di 60 provenienti da tutta Italia. E poi altri che hanno partecipato con movimenti e congregazioni religiose, ma non solo perché i giovani vicentini erano anche tra i volontari: una decina si sono resi disponibili per accompagnare e aiutare nei diversi eventi del Giubileo dei giovani. Oltre a loro, tra i volontari ne vanno segnalati almeno una decina tra Croce Rossa e Protezione Civile che hanno contribuito all’ottima logistica a Tor Vergata.
C’erano – forse – poche aspettative tra i giovani vicentini, per lo più alla prima esperienza internazionale e molti appena maggiorenni, ma segnalavano qualche timore per i giorni a Tor Vergata. Soprattutto non sapendo come potesse rispondere l’organizzazione ad un numero di presenze che pareva sempre più alto del previsto, si temevano difficoltà nei trasporti e nelle possibili emergenze, invece tutto è andato meglio del previsto. Martedì 27 luglio, dopo aver viaggiato verso Roma e vissuto la Messa di accoglienza in piazza san Pietro presieduta da mons. Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione che cura gli eventi del Giubileo, i giovani vicentini e anche i 400 di Treviso sono stati accolti a Monterotondo dai volontari delle parrocchie di Gesù Operaio, dove ci sono una comunità dei padri di San Gaetano e una delle suore Orsoline, di San Martino e di santa Maria a Scalo. Lì mercoledì 30 e giovedì 31 i gruppi delle due diocesi hanno vissuto ogni mattina le catechesi proposte rispettivamente dal vescovo Giuliano sul tema del pellegrinaggio e dal vescovo Michele sul tema della speranza. Nei gruppi i giovani si sono confrontati e hanno condiviso le loro riflessioni a partire dalle domande-provocazioni che i vescovi avevano consegnato loro.
Mercoledì 30 pomeriggio, i vicentini hanno attraversato la Porta Santa a san Paolo Fuori le Mura e poi, a piccoli gruppi, hanno partecipato a Roma a diverse proposte organizzate per il lo ro Giubileo. Nel pomeriggio del 31 luglio invece, hanno vissuto a piazza San Pietro la festa de gli italiani – circa 60.000 secondo gli organizzatori – che si è conclusa con la professione di fede. Le testimonianze hanno animato il momento “Pietro testimone di salvezza” e sono sta te portate da don Antonio Loffredo, Laura Lucchin, mamma di Sammy Basso, e Nicolò Govoni. Il tutto intervallato da alcuni brani eseguiti da Amara, Mr Rain, Pierdavide Carone e Mimì. Venerdì 1 agosto è stata la giornata dedicata alla liturgia penitenziale: in ogni parrocchia ospitante è stata proposta la liturgia di preparazione, alla quale è seguita la possibilità di vivere il sacramento della riconciliazione al Circo Massimo, dove erano state allestite numerose postazioni per i sacerdoti resisi disponibili. Al termine di un pomeriggio libero, vicentini e trevigiani si sono ritrovati tutti insieme ancora nella parrocchia di San Martino per vivere una serata di festa “veneta” che ha visto protagonisti alcuni giovani dj di Caldogno alla consolle. A loro si sono alternati anche alcuni musicisti dei diversi pullman che hanno composto versioni nuove di inni giubilari e poi, un po’ a sorpresa, il vescovo Michele alla chitarra con il vescovo Giuliano solista hanno dato prova delle loro abilità musicali! Una vera festa che ha raccolto i frutti dei giorni condivisi insieme, nella gioia autentica che questo Giubileo ha permesso di far crescere.
Sabato 2 agosto i giovani delle due diocesi si sono saluta ti e si sono avviati, per diocesi, a Tor Vergata, pronti a vivere prima il pellegrinaggio a piedi e poi la veglia con papa Leone XIV. Il cammino è stato piuttosto agevole, anche se sotto il sole molto caldo, ma accompagnato da numerosi volontari di Protezione Civile e Croce Rossa, oltre che delle forze dell’ordine pronti tutti ad aiutare nell’orientamento, dissetare ed eventualmente soccorrere le migliaia di pellegrini giunti da tutto il monto. L’accesso a Tor vergata è stato regolare, senza intoppi, e, anzi, pieno di gioia e canti! Una volta arrivati al settore di destinazione, ogni gruppo ha costruito una sorta di accampamento dove trascorre re la notte. Molte le protezioni che i giovani hanno realizzato – con una creatività incredibile e con ogni mezzo – per ripararsi dal sole cocente del pomeriggio. La veglia con papa Leo ne ha segnato probabilmente il punto più intenso del Giubileo dei Giovani: si sono senti ti ascoltati, voluti bene e realmente parte di una Chiesa che tiene conto delle loro possibilità. Domenica 3 agosto la Messa conclusiva sempre con papa Leone ha segnato il mandato per il futuro e la quotidianità “post” Giubileo per tutti i giovani, presenti e non, a Roma.
Naike Borgo
© RIPRODUZIONE RISERVATA