Popolo

La visione del popolo di Dio secondo Pupin che dalla terra arriva al Cielo

Valentino Pupin, 'Apologia storica del dogma', 1874, affresco, chiesa parrocchiale di Ognissanti di Arzignano.

Un tripudio di persone, in piedi poste in parte sulla terra, in parte sulle nuvole, occupano gran parte del dipinto che si conclude, nella parte superiore, con l’immagine della Trinità composta da Dio Padre, il Figlio che regge la croce e la colomba dello Spirito Santo emanante raggi di luce. L’opera è di mano del pittore scledense Valentino Pupin, prolifico artista molto presente nelle chiese della Diocesi.

Papa Francesco dice che «La parola popolo haqualcosa di più che non può essere spiegato inmaniera logica. Essere parte del popolo è farparte di un’identità comune fatta di legami socialie culturali. E questa non è una cosa automatica,anzi: è un processo lento, difficile… verso un progetto comune» (n. 158). Il dipinto squaderna la visione del popolo di Dio che dalla terra arriva al Cielo. È un popolo che abbraccia laici ed ecclesiastici, uomini e donne, credenti e pagani, la Chiesa che vive nel mondo immersa nelle vicissitudini del tempo e la Chiesa celeste che è al di là del tempo e della storia, immersa nella luce beatifica di Dio. C’è un’unione profonda tra terra e Cielo, un legame indivisibile tra

la Chiesa che cammina nella storia, con un passo che può essere lento o dinamico e la Chiesa della gloria, che gusta l’eterna gioia dell’amore: sono l’unico popolo di Dio, tutti vivono dell’unica luce della Trinità.

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