Pareva che il passaggio al digitale ne avrebbe decretato la fine, ma le sale della comunità si avviano a festeggiare il loro settantesimo in grandissima forma. «L’associazione cattolica esercenti cinema (Acec) è stata fondata a Roma nel 1949 e devo dire che il 70esimo cadrà in un periodo felice per le nostre sale». A dirlo è don Alessio Graziani, 40 anni, presidente Acec di Vicenza e del Triveneto. «Abbiamo avuto una “rivitalizzazione” con il passaggio al digitale, tanto che alcune sale sono state riaperte e ne sono addirittura nate di nuove – spiega don Alessio -. La paura di questo passaggio era legata ai costi. Però le parrocchie ci hanno creduto e sono state aiutate da contributi e sgravi fiscali, incentivati anche dall’Unione europea». Ma il rinnovamento non è avvenuto solo sul piano tecnologico. «Con l’avvento del digitale e la conseguente informatizzazione, i gruppi di volontari che seguono le sale hanno dovuto coinvolgere nuove persone, soprattutto giovani con competenze informatiche – prosegue il presidente -. Questo ha significato nuove energie e nuove idee».
Ad oggi il vicentino conta 25 sale della comunità, mentre in Veneto ce ne sono un centinaio e circa settecento in tutta Italia. un presidio culturale di primaria importanza «che non a caso chiamiamo “sale della comunità” e non solamente “cinema” – spiega don Alessio -. È vero, la programmazione cinematografica è l’attività prevalente, perché garantisce continuità e sostenibilità economica, ma nelle sale della comunità si fanno anche eventi culturali, rassegne, incontri,spettacoli di danza, concerti, presentazioni di libri, teatro…». La fantasia, in questi casi, è tanta. «Alcune sale, tramite accordi che è possibile stipulare con Sky, hanno proiettato le partite di calcio – racconta don Alessio -. Al momento non è possibile, ma alcuni giovani hanno lanciato l’idea di trasmettere le serie tv di Netflix. Come dicevo, ad oggi peruna questione di diritti non è possibile farlo, ma in futuro chissà». Proprio Netflix ha contribuito a scuotere il mondo del cinema. Al recente Festival di Venezia ha trionfato Roma di Alfonso Cuaròn, prodotto dalla società digitale che mette a disposizione sul web, dietro il pagamento di un canone, film e serie tv. Un mezzo che “ammazzerà” le sale cinematografiche, secondo alcuni, ma che don Alessio Graziani non demonizza. «Anzi – afferma il presidente dell’Acec -, una cosa non esclude l’altra e il cinema sta dimostrando di conservare il proprio fascino.
Anche perché, come nel caso delle nostre sale, diventa occasione di incontro per le famiglie e i ragazzi, che qui possono trovare una programmazione specifica, e spazio per la programmazione d’essai che rappresenta la fetta più grossa della produzione cinematografica, soprattutto italiana e francese».
In queste settimane, le sale vicentine stanno ripartendo con le programmazioni e le iniziative culturali. «Nel frattempo stiamo cominciando a lavorare per il settantesimo – afferma don Alessio -. Sicuramente ci sarà un evento nazionale e stiamo lavorando per un appuntamento a livello veneto. Ma siamo appena all’inizio».
Le Sale in Diocesi
Bassano del Grappa – Sala Da Ponte e Martinovich
Breganze – Cinema Verdi
Camisano Vicentino – Cinema Lux
Cartigliano – Cinema Teatro San Pio X
Castelgomberto – Sala della Comunità Lux
Cologna Veneta – Cinema Teatro Contardo Ferrini
Fontaniva – Cinema Teatro Palladio
Isola Vicentina – Cinema Teatro Marconi
Malo – Cinema Aurora
Montecchio Maggiore – Cinema Teatro San Pietro
Nove – San Pio X
Noventa – Cinema Famiglia
Rosà – Cinema Teatro Montegrappa
San Bonifacio – Cinema Teatro Centrale
Sandrigo – Sala Arena
Schio – Salesiani; Cinema Pasubio
Sossano – Cinema Aurora
Torrebelvicino – Cinema Arcobaleno
Valdagno – Cinema Super
Vicenza – Cinema Araceli; Cinema Teatro Primavera; Patronato Leone XIII
Villaverla – Sala Cardinale Elia Dalla Costa
Vò di Brendola – Sala della Comunità

