«In oltre tre anni di pandemia abbiamo visto che l’isolamento ha creato danni nei ragazzi e negli adolescenti». A dirlo è Francesco Brasco, dal 2021 presidente della sezione vicentina del Centro sportivo italiano. È da questa considerazione che trova spiegazione il tema scelto per l’assemblea delle società sportive affiliate al Csi dell’8 dicembre, un appuntamento che ha lo scopo «di rafforzare il senso di appartenenza all’associazione, per confrontarci su temi di attualità e per premiare dirigenti e gruppi che si sono distinti per meriti associativi».
La riflessione sull’attualità, quest’anno, parte proprio dalle fragilità del mondo giovanile che la pandemia ha scatenato, o reso meno invisibili, e che interpellano il Csi: «C’è bisogno – spiega Brasco – di lavorare con dirigenti e allenatori, che noi del Csi chiamiamo “allenatori-educatori”, sugli aspetti psicologici e relazionali dei ragazzi. Per questo inizieremo un percorso di collaborazione con il Laboratorio idee per il sociale (Lab.I.S.) di Vicenza, tra gennaio e marzo, per la formazione di allenatori, educatori e animatori. Il nostro sogno è allargare la proposta agli educatori di Azione Cattolica Vicentina e ai volontari di Noi Associazione Vicenza. Credo che a livello di pastorale giovanile si debba collaborare di più tra associazioni che si occupano di ragazzi e adolescenti. Anche perché, molto spesso, gli educatori di Ac e gli allenatori del Csi sono le stesse persone».
Un tema, quest’ultimo, che Brasco ha affrontato anche nell’incontro tra il Consiglio provinciale del Csi e il Vescovo Giuliano, lo scorso ottobre. Occasione anche per fare il punto della situazione sull’associazione che «a Vicenza conta 60 società sportive affiliate e 12mila tesserati, numero raddoppiato dopo il crollo causato dalla pandemia». La parte del leone la fa l’atletica, «che annovera oltre 25 società sportive delle 60 affiliate, con punte di presenza alle campestri di 700 atleti per le gare provinciali e 900 per le regionali che si svolgono su territorio vicentino e con una bellissima attività giovanile. La nostra è un’eccellenza regionale e nazionale». Al contempo si sono sviluppati l’orienteering, il nordic walking, il gioca-sport, il ciclismo, ma anche la ginnastica ritmica, il ballo e il fitness. «Un altro bel progetto che portiamo avanti con il Comune di Vicenza è la ginnastica dolce per la terza età, la “Ginnasticancora”, iniziativa che si sta diffondendo molto nelle parrocchie grazie alla competenza degli insegnanti di educazione fisica specializzati che lavorano con noi».
Anche sul piano dell’inclusione sociale il Csi non fa mancare la sua attenzione. «Ne sono un esempio le attività del gruppo Ateltica 2000, affiliato all’atletica Dueville, che offre la possibilità di gareggiare a persone con disabilità psichica – spiega Brasco -, oppure l’impegno con il carcere che vede svolgere attività dentro e fuori dalla casa circondariale di Vicenza con le persone detenute, gli studenti delle scuole superiori, e gli agenti di polizia penitenziaria».
Tutto questo, secondo il presidente Francesco Brasco, fa del Csi «uno strumento formidabile per la Diocesi. Siamo convinti di poter dare un ottimo contributo educativo per le nuove generazioni di cittadini e fedeli. Un’associazione aperta e di frontiera come il CSI può avere un ruolo importante nei quartieri nelle cittadine e nei paesi per l’inclusione sociale e di collaborazione con gli enti locali e può certamente portare vitalità alla Chiesa locale, alle parrocchie».
Andrea Frison


