La nuova unità pastorale “Sinistra Brenta” si è appena costituita e ha già iniziato a guardare oltre i suoi confini, per future forme di collaborazione tra comunità cristiane. Questo perché il “terreno” che ha accolto la venuta di questa nuova realtà ecclesiale era pronto già da tempo. Alcune prassi e iniziative pastorali comuni si sono consolidate, ma altre dovranno essere “inventate”, visto che la Sinistra Brenta condividerà con la Unità pastorale Santa Croce-San Lazzaro il vicario parrocchiale, don Luca Cecchelero.
Un cammino già tracciato
Insomma Bassano sembra essere un po’ la “Milano” della Diocesi, dove alcuni modi di essere Chiesa vengono anticipati e sperimentati. Una definizione condivisa da don Andrea Guglielmi, Abate di Bassano e da settembre parroco in solido (e moderatore) della nuova Up assieme a don Enrico Bortolaso, attualmente parroco di San Vito. «È da oltre 10 anni che le comunità cristiane della Sinistra Brenta hanno iniziato un cammino di condivisione e comunione – spiega don Guglielmi -, soprattutto per quello che riguarda la pastorale giovanile e l’Azione Cattolica. Quest’ultima è stata la prima associazione in diocesi a costituire una presidenza inter parrocchiale». Da allora sono stati condivisi campeggi, settimane della comunità, cresime e feste religiose, ma anche spazi più “organizzativi”: «Negli ultimi anni abbiamo condiviso alcuni incontri delle segreterie dei consigli pastorali, un luogo bello di riflessione, pensiero e progettualità, in cui si vive la corresponsabilità piena tra laici, preti e religiosi. Quest’ultimo anno il ritrovo è stato più frequente per preparare il terreno alla nuova Up».
Se molto è stato fatto, altro rimane ancora da fare. «Ora la priorità – spiega don Guglielmi – è dare a tutte le attività un respiro di unità pastorale: i gruppi Caritas, la liturgia, la pastorale degli ammalati, i battesimi, la pastorale famigliare. Anche noi preti dovremo aumentare il nostro incontrarci, soprattutto per pregare insieme».
Ripensarsi
Tuttavia, da settembre bisognerà ragionare inun’ottica che guarderà oltre l’unità pastorale, visto il doppio impegno di don Luca Cecchelero. «È vero, dovremo già guardare oltre e pensare ad una progettualità più ampia». Un pensiero, questo, che don Enrico Bortolaso condivide e che estende anche a Caritas, di cui l’attuale parroco di San Vito è il responsabile vicariale. «Caritas è uno degli ambiti pastorali più impegnativi – spiega don Enrico -. Nei prossimi mesi uniremo le forze della nuova unità pastorale e cercheremo di ridare vigore al vicariato, dove c’è bisogno di nuovi volontari per affiancarequelli esistenti e portare avanti iniziative importanti, come l’accoglienza dei senza fissa dimora a Casa San Francesco». Anche i centri d’ascolto andranno rafforza- ti: «La Sinistra Brenta – dice don Bortolaso – coincide con mezza città, l’opera di ascolto deve essere fatta in maniera capillare». Una iniziativa che ha visto impegnata Caritas a livello vicariale è stata l’accoglienza dei richiedenti asilo in un appartamento ad Angarano, un fatto che conferma come «Caritas assume un contesto vicariale dove occorre rimettersi in gioco».
Per il resto, don Bortolaso condivide l’opinione per cui «la creazione della nuova unità pastorale doveva essere fatta, per una questione di numeri e di nuovo cammino. L’importante è che questo cammino sia buono per la gente e per i preti».
Il punto nel vicariato
Con la nuova unità pastorale Sinistra Brenta (formata dalle parrocchie di Santa Maria in Colle, San Leopoldo, San Marco e San Vito) salgono a 5 le Up del vicariato di Bassano. Le più recenti sono quelle di San Giuseppe- San Zeno di Cassola e di Marchesane-Nove, costituite nel 2016. Meno recenti sono quelle di Santa Croce-San Lazzaro e di Angarano, con quest’ultima che riunisce le parrocchie di Santissima Trinità, San Michele e Valrovina. Resta parrocchia singola quella di Sant’Eusebio.

