Sono passati 25 anni da quando Schio ha avuto l’orgoglio di essere “casa” della prima Santa africana. Per Giuseppina Bakhita, la canossiana “madre moretta” come la chiamavano in città, il prossimo sabato 25 ottobre al teatro scledense delle Canossiane si festeggerà la ricorrenza, con una giornata di interventi – alle 16 una riflessione con don Marco Pozza – e approfondimenti sui “Semi di speranza”. Grazie a due importanti donazioni fatte in nome della Santa, infatti, sono in via di sviluppo dei progetti di crescita e solidarietà in Sud e Nord Sudan e in Togo.
La giornata di festa, che si concluderà alle 18,30 con la messa solenne e un rinfresco comunitario, vedrà gli interventi della fondazione canossiana Voica Ets e dell’associazione scledense Bakhita Schio-Sudan. «Nel 2019 una signora di 93 anni di Schio, Luigia Francesca Lollato, ha lasciato tutti i suoi beni alla fondazione affinché ne venissero delle opere di carità nel Paese natale di Bakhita – spiega Giancarlo Urbani, della fondazione Canossiana – aveva conosciuto la Santa da bambina e le era rimasta devota tutta la vita». Con il lascito, circa 180mila euro, la fondazione già nel 2022 aveva iniziato a realizzare due progetti in Nord Sudan, due laboratori informatici per studenti a Khartoum e a El Obeid. Purtroppo la guerra civile tuttora in corso ha interrotto la progettualità – oggi non ci sono religiosi, per motivi di sicurezza – quindi, per dare seguito alla generosa donazione, «abbiamo realizzato un altro progetto a Lomè in Togo» riprende Urbani. Un intervento non da poco (154mila euro) e sempre a favore di studenti: è stata infatti completata la scuola superiore “Madre Agata Carelli” con un piano di aule, laboratori, uffici, arredi e attrezzature, a favore di 200 ragazzi e ragazze.
Simile l’intervento dell’associazione “Bakhita Schio-Sudan”. «Il Comune di Schio – spiega il presidente Gianfrancesco Sartori – ha devoluto un lascito testamentario della compianta signora Teresa Maddalena a favore della terra di Bakhita. E’ stato impiegato per due importanti progetti in corso di realizzazione: il completamento della scuola di Yambio ai confini con il Congo e un pozzo d’acqua per il campo profughi del vescovo Christian Carlassare nella diocesi di Bentiu. Non c’è miglior modo di dare lustro alla Santa scledense che di renderne viva la memoria attraverso le opere ed il messaggio di pace».
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