Una marcia che è come un grande abbraccio collettivo si è svolta in occasione della 26esima edizione di “Camminando con Bakhita”. Questo pellegrinaggio è stato organizzato in ricordo e su ispirazione della vita e delle opere della santa Canossiana, conosciuta dagli abitanti di Schio come la «Madre Moretta».
La marcia, intitolata “Missionari di speranza fra le genti” in occasione dell’anno giubilare, ha visto la partecipazione di 115 persone, inclusi alcuni religiosi, fra cui suor Daniela Balzarotti, la madre superiora delle Canossiane di Schio.
Sabato 4 ottobre, i pellegrini sono partiti a metà mattina dal quartiere di Santa Bertilla a Vicenza. A tappe, hanno percorso i 28 chilometri che separano il capoluogo da Schio, arrivando nella città altovicentina intorno alle 18.
Flaviano Dalla Fina, un volontario scledense che collabora all’organizzazione, ha commentato che «È stata una giornata assai positiva». Al ritrovo mattutino, presso la chiesa di Santa Bertilla, i partecipanti erano «ben più di un centinaio» e hanno ricevuto la benedizione da don Carlo Guidolin.
Come da tradizione, i pellegrini si sono incamminati verso Castelnovo di Isola Vicentina. Qui, la comunità della parrocchia (Noi Castelnovo) li ha accolti per il pranzo nel teatro parrocchiale.
A Santomio di Malo, i pellegrini sono stati accolti dai bambini di quella comunità con un cartello recante la scritta “benvenuto,” musica e balletti. Questo è stato descritto come un «momento commovente».
Di tappa in tappa, i pellegrini sono rientrati a Schio, dove hanno ricevuto un’altra accoglienza calorosa. Davanti alla stazione ferroviaria in centro, i bimbi delle parrocchie scledensi, con fiaccole accese, hanno accompagnato i pellegrini alla messa in Duomo, fra lo squillo delle campane.
Andrea Alba
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