«Quest’anno ancor più potenzieremo i controlli anti-bracconaggio. I bracconieri sono nemici anche e soprattutto dei cacciatori, per questo la sinergia tra Polizia e associazioni venatorie è fondamentale». Fra i circa 11mila cacciatori vicentini – in calo, rispetto ai 12mila degli anni passati, secondo i dati della Provincia – c’è anche il vicepresidente provinciale Moreno Marsetti.

Il sindaco di Malo ha partecipato direttamente agli incontri informativi sulle pre-aperture. «La collaborazione con le associazioni di cacciatori, contro i bracconieri, non è un controsenso – avverte – dobbiamo cercare di distinguere il cacciatore dal bracconiere. La persona che viola le regole non è più un cacciatore. C’è una grande maggioranza di cacciatori che rispettano le regole: il punto cardine, per poter essere cacciatore, è avere la fedina penale pulita e non avere carichi penali di alcun genere. Quindi chi caccia è ligio ai regolamenti e alla normativa, per poter praticare la sua passione. Il mondo venatorio è ambientalista: oggi chi va a fare ripristini ambientali, togliere rovi e tenere puliti i sentieri è il cacciatore. Quello che preleva dalla caccia, per come viene praticata secondo la normativa italiana, corrisponde al 2 per cento della mortalità naturale».
In questi mesi, il mondo venatorio è interessato da una modifica alla normativa proposta dal governo e in discussione da parte del Parlamento. È il “ddl Caccia”, aspramente contestato dalle associazioni ambientaliste. «Le norme di legge non vengono fatte dai politici, sono calate sui contesti e c’è uno studio tecnico a monte, che attesta che è possibile cacciare anche in aree in cui prima vigeva il divieto. Dal mio punto di vista la nuova norma non ha grossi impatti – dichiara il vicepresidente provinciale – parliamo anche dei censimenti, dato importante. Se noi oggi abbiamo i numeri della fauna, in particolare ungulati, è merito dei cacciatori che con il coordinamento della polizia provinciale svolgono questi censimenti. Anche nel periodo delle migrazioni, in caso di avifauna nei valichi montani».
Sui numeri delle “doppiette” in riduzione, il vicepresidente provinciale addita il motivo alle «troppe limitazioni. Tanti cacciatori non rinnovano la licenza. In questi anni i cambi di normativa hanno disorientato molti, soprattutto gli anziani. Tante normative non vanno a favore, ma fanno confusione: la parte politica deve dare certezza a quel che si deve fare. O se no, che parlino chiaro e dicano che non si può più».
Andrea Alba
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