Saranno oltre 700 i pellegrini che parteciperanno al pellegrinaggio Unitalsi a Lourdes dalle diocesi di Vicenza, Padova e Bolzano. Il treno bianco partirà da Vicenza il 2 giugno mattina ed arriverà salvo imprevisti dopo 24 ore al Santuario mariano, mentre un aereo decollerà da Verona ed un altro da Malpensa lunedì 3 giugno.
Dei numerosi partecipanti, circa 150 provengono dalla provincia di Padova, 25 da quella di Bolzano, ma la maggior parte è di origine vicentina. Il tema che accompagna tutti i pellegrini italiani per il 2024 è “Che si venga qui in pellegrinaggio”, si tratta dell’ultima parte di un messaggio ricevuto da santa Bernadette nelle apparizioni. Al pellegrinaggio diocesano parteciperà anche il vescovo Giuliano Brugnotto, che ha scelto di andare con il treno bianco. Per mons. Brugnotto non è il primo pellegrinaggio a Lourdes, ma lo è con la sottosezione berica. «Ho deciso di partecipare per manifestare vicinanza agli ammalati e per sostenere l’attività diocesana dell’Unitalsi», dichiara il Vescovo.
La storia dell’Unitalsi (Unione Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) inizia nel 1903 quando Giovanni Battista Tomassi, giovane affetto da artrite deformante irreversibile, decise di dare vita al sodalizio dopo aver preso parte ad un pellegrinaggio a Lourdes. Il giovane, che aveva inizialmente pensato di togliersi la vita, nel Santuario francese non trovò la guarigione fisica, ma ritrovò la fede, tanto da dare vita all’Unitalsi, perché a tanti altri malati fosse resa possibile tale esperienza.
La Sottosezione di Vicenza, i cui confini coincidono con quelli provinciali, è di lunga tradizione ed essendo stata fondata nel 1912 è la più antica d’Italia, oltre che una delle più attive, tanto che quello del 2024 è il 60esimo pellegrinaggio organizzato. Anche la Sezione Triveneta, la cui sede è a Bassano del Grappa, gode il primato di più antica d’Italia essendo stata fondata nel 1908.
Da sempre si tratta di realtà particolarmente vivaci, tanto che prima della pandemia da covid-19 si riempivano fino a quattro treni solo dalla sottosezione berica. Oggi le adesioni sono fortemente diminuite, ma continuano ad essere importanti. Don Arrigo Grendele, assistente diocesano, ricorda che anche nel 2023 per chi ha partecipato al pellegrinaggio in treno vi erano ancora forti restrizioni: non si poteva, per esempio, transitare da un vagone all’altro. «Per me sarà il terzo pellegrinaggio a Lourdes come assistente – racconta don Grendele -. Torno molto volentieri, soprattutto ricordando un’esperienza particolare del 2023: sono stato molto colpito dalle Riconciliazioni per l’intensità di consegna e di fede percepite».
Oltre a don Arrigo, accompagneranno il gruppo vicentino anche don Emanuele Billo ed il vice-assistente diocesano Unitalsi don Sante Grego. Quest’ultimo si appresta a vivere il suo 64esimo pellegrinaggio ed è anche Cappellano della Grotta di Lourdes, riconoscimento consegnatogli 15 anni fa a Monte Berico dal vescovo Nosiglia. «Il vescovo Onisto mi disse di andare a Lourdes e vivere queste esperienze come esercizi spirituali – racconta il sacerdote -. Per me fin dal primo pellegrinaggio del 1962 è una meditazione sulla mia vocazione, sulla vita e sull’apostolato con ammalati».
Il programma, piuttosto intenso, prevede la Messa di apertura la sera del 3 giugno, quando tutti i partecipanti saranno arrivati. Seguirà la processione verso la Grotta. Altri momenti forti del pellegrinaggio saranno il sacramento della Riconciliazione, la Messa internazionale e quella con tutti gli italiani, l’Unzione dei Malati e la grande Processione con le fiaccole ad accompagnare l’immagine della Madonna.
Naike Monique Borgo