Una giornata di preghiera per chi vive nella preghiera. È questo il senso della “Giornata Pro Orantibus” voluta da Pio XII nel 1953 e che da allora la Chiesa celebra ogni anno il 21 novembre, memoria liturgica della presentazione di Maria al Tempio. I fedeli di tutto il mondo sono invitati a rendere grazie al Signore per il dono della vita claustrale, e in particolare per tanti fratelli e sorelle che nei conventi di clausura di tutto il mondo contribuiscono all’edificazione del Regno di Dio elevando al Signore una preghiera incessante e continua. «Ma la Giornata Pro Orantibus è anche molto di più – riferisce una monaca delle Carmelitane Scalze di Vicenza, che non ha voluto rivelare il nome per evidenziare che il suo parlare è a nome di tutta la comunità -. La giornata del 21 novembre ci ricorda nella maniera più festosa che la nostra vocazione è quella di chi si offre per pregare per tutti. Ci ricorda che siamo la Chiesa che prega e che vorremmo essere “il cuore che ama” della Chiesa».
Le claustrali a Vicenza
Sono tre le comunità di vita claustrale presenti nella nostra Diocesi: le Monache Scalze dell’Ordine della Beatissima Vergine Maria del Monte Carmelo (Carmelitane Scalze) chesi trova a Monte Berico, il monastero Roseto “Janua Coeli” delle Clarisse dell’Immacolata a Creazzo e le Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento (Sacramentine) a Bassano del Grappa, che insieme costituiscono una realtà di circa una cinquantina di monache dedite alla vita contemplativa.
Delle tre comunità quelle che sono presenti da più anni sono le Sacramentine che hanno il proprio monastero a Bassano del Grappa dal 1901. Risale invece al 1949 la presenza delle Carmelitane Scalze che hanno il loro monastero a Monte Berico. È recente invece la presenza delle Clarisse dell’Immacolata: risale al settembre 2004.
Le parole del Papa
«Che ne sarebbe della Chiesa senza la vita contemplativa? Che ne sarebbe delle membra più deboli della Chiesa che trovano in voi un appoggio per continuare il cammino? Che ne sarebbe della Chiesa e del mondo senza i fari che segnalano il porto a chi è sperduto in alto mare, senza le fiaccole che illuminano la notte oscura che stiamo attraversando, senza le sentinelle che annunciano il nuovo giorno quando è ancora notte?». A chiederselo è il Papa, nel messaggio inviato ai partecipanti all’incontro organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica in occasione della Giornata Pro Orantibus del 2018.
«Con tutta la Chiesa – ha assicurato il Papa – anch’io prego affinché il Signore possa realizzare nei vostri cuori la sua opera e trasformarvi interamente in Lui, fine ultimo della vita contemplativa; e le vostre comunità o fraternità siano vere scuole di contemplazione e orazione. Il mondo e la Chiesa hanno bisogno di voi. Questa sia la vostra profezia».