«Abbiamo bisogno di voi, Simeone e Anna, consacrati e consacrate anziani. Non con le parole di cui spesso non siete più capaci, ma con la vostra vita parlate a noi e al mondo». È uno dei passaggi più intensi riservati dal Vescovo Giuliano Brugnotto ai religiosi e alle religiose che il 2 febbraio, Giornata mondiale della vita consacrata, si sono riuniti nella basilica di Monte Berico.
Nella sua omelia, Brugnotto ha evidenziato come «la nostra Chiesa diocesana è riconoscente al Signore per aver suscitato con abbondanza carismi religiosi qui in mezzo a noi e per la presenza numerosa di tante persone consacrate».
«A Vicenza è ormai una tradizione celebrare questa giornata assieme al nostro vescovo – afferma suor Mariangela Bassani, dorotea e delegata Usmi (Unione Superiore Maggiori d’Italia) – per incentivare il desiderio di unità e di seguire il Signore conentusiasmo».
La celebrazione, da tanti anni vissuta in cattedrale, quest’anno si tiene a Monte Berico per desiderio del nuovo pastore. «Per preparare i lumini usati durante la liturgia sono stati coinvolti gli istituti di clausura del territorio, per renderli partecipi», spiega la suora. In questa giornata si fa particolare ricordo di quei religiosi e di quelle religiose che festeggiano un giubileo di consacrazione,anniversario speciale di vita consacrata. «Quest’anno per l’80esimo abbiamo quattro nomi di suore – continua suor Mariangela -, mentre un unico 25esimo».
Questi anniversari, oltre ad essere motivo di festa e gratitudine, sono anche causa di riflessioni. «Stanno aumentando gli anniversari che superano i sessant’anni – osserva la dorotea -. L’età media delle consacrate è molto alta e un numero sempre maggiore di suore è ospitato nelle sedici case di riposo per religiose della diocesi ». Ma, nonostante questo, sembra esserci un diffuso desiderio di unità e cammino condiviso. «L’ho notato in questi ultimi due anni di incontri diocesani nel contesto del sinodo aggiunge suor Bassani -. Forse il fatto di sentirci diminuite fa aumentare in noi il desiderio di lavorare di più insieme; il futuro sarà un impegno inter-congregazionale ».
Il 2 febbraio è prevista durante l’introduzione anche una speciale menzione alla canonizzazione avvenuta nel 2022 di quattro figure legate a Vicenza e al suo territorio: Luigi Maria Palazzolo, Maria Domenica Mantovani, Charles De Foucauld e Giovanni Battista Scalabrini. «Per ringraziare il Signore di questo dono che ci ha fatto – commenta suor Mariangela -, degli istituti che da loro sono nati e delle vite consacrate che hanno ispirato».
Sul senso delle vite consacrate al giorno d’oggi, afferma: «Ci chiediamo continuamente se vale la pena mantenere le opere che curiamo, è difficile fare delle scelte». Soprattutto quando si tratta di ritirare piccole comunità religiose da alcuni paesi. «Sono le autorità civili e gli abitanti a chiedere che siano mantenute, anche solo come presenza – continua -, per dimostrare che si può vivere anche oggi seguendo i consigli evangelici di Cristo».
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