Itinerari

Verso la cascata di Brazzavalle ad “un passo dal cielo”

Valli del Pasubio


Suggestiva camminata fino a quota 1400 metri. Dal celebre ‘cubo di vetro’ si ammira il salto d’acqua in un contesto incontaminato.

Prendendo a prestito il titolo di un fortunato sceneggiato Tv in onda in questo periodo sulle reti Rai, potremmo chiamarla ‘Un passo dal cielo’. L’escursione che proponiamo questa settimana è una suggestiva camminata con meta la cascata di Brazzavalle e successivamente il Sojo della Croce a quota 1400 metri di altitudine nel Comune di Valli del Pasubio e limitrofi. Quella di Brazzavalle è una suggestiva cascata nel bosco, alta circa 30 metri, in località Balasso. Ciò che rende questo luogo particolarmente interessante e diverso da molti altri è che sopra la cascata, in corrispondenza del salto, si trova il cosiddetto Cubo di Vetro, una piattaforma a sbalzo che permette di ammirare il salto d’acqua osservando il vuoto sotto di sé con una visuale davvero mozzafiato.
Si tratta di una piccola cascata inserita in un contesto naturale incontaminato. Nasce dal torrente Le Fratte, che scorre gelido tra le rocce, ed è protetta e avvolta dai verdi boschi in cui è nascosta, in un’atmosfera quasi fiabesca.


Il sentiero segue il corso del torrente e attraversa un tratto di bosco da percorrere con attenzione.

 

Per raggiungere questo luogo unico è necessario percorrere un sentiero che in parte segue il corso del torrente, in parte attraversa tratti di bosco, alcuni dei quali piuttosto scoscesi e da affrontare con attenzione. Le guide infatti raccomandano un vestiario adatto alla stagione, uno zainetto con un po’ di cibo e acqua, scarponi o scarpe basse da trekking con suola rigida, bastoncini da trekking. Dopo aver posteggiato l’auto al parcheggio Balasso in località Pian delle Fugazze (al confine tra le provincie di Vicenza e Trento), ci si incammina a piedi verso Malga Prà. Una freccia biancorossa indicherà l’accesso al sentiero per raggiungere la cascata.
Dopo pochi minuti si passa per la vicina malga e si inizia a scendere verso il corso del torrente. Si cammina sempre nel bosco, si attraversa il torrente su un comodo ponticello e poi si costeggia una piccola parete di roccia con una corda messa per sicurezza, ideale per chi non è molto abituato ad andare in montagna. Dopo un breve tratto pianeggiante nel bosco il sentiero inizia a scendere più ripidamente. In questo tratto c’è un’altra corda che aiuta a non cadere visto che il terreno può essere molto umido e fangoso. Poi in pochi minuti si arriva alla piattaforma sospesa dove è presente il cubo di vetro sulla cascata.
Il tragitto dura circa 30 minuti e il dislivello è di una cinquantina di metri, ma gli esperti raccomandano comunque una certa attenzione per la scivolosità in alcuni tratti: niente di particolarmente pericoloso, basta però fare attenzione e non sottovalutare il terreno, che potrebbe essere scivoloso soprattutto dopo una pioggia. Per questo motivo in un tratto del percorso è stata messa una corda di sicurezza, ideale per chi non è molto abituato ad andare in montagna. Dopo aver ammirato la bellezza selvaggia della cascata, chi volesse proseguire l’escursione, avendo del tempo a disposizione, potrà proseguire il percorso e, oltrepassando una faggeta, raggiungere il Sojo della Croce a circa 1400 metri dove si gode di un fantastico panorama sul monte Pasubio, ma non solo: di fronte si possono infatti ammirare anche il noto rifugio Papa e le famose 52 gallerie del Pasubio, una delle mete più gettonate delle escursioni montane nel Vicentino.

Qui siamo nei pressi del sentiero 175 e per chi volesse esplorare le bellezze di questi luoghi c’è solo l’imbarazzo della scelta: deviando alla destra infatti si arriva alla Selletta dell’Emmele (metri 1675) e successivamente alla Forcella del Cornetto (1825). Da qui, chi vuole, può salire, con un sentiero attrezzato e abbastanza esposto, sino alla vetta del Monte Cornetto (1899), per poi ridiscendere alla Forcella. Con buona visibilità si può godere di ampi e splendidi panorami, sulle cime e sui canaloni del Carega a Nord-Ovest e sulla catena delle Tre Croci a Sud. Dalla Forcella del Cornetto, si entra nell’eccezionale percorso del sentiero 149, un saliscendi che corre appena sotto il crinale del ripido fianco est del Sengio Alto, alternando gallerie, tratti intagliati nella roccia e scorci davvero caratteristici sulle pareti a perpendicolo che si susseguono, sino ad arrivare all’ampia Sella del Passo Gane (1704 metri), dopo aver superato il Passo del Baffelan. Insomma, come ben sanno gli amanti della montagna vicentina, le occasioni non mancano e i luoghi da visitare sono molti e tutti di grande interesse.

Ponticello da attraversare.

A questo proposito tornano in mente le parole di un famoso alpinista italiano, Walter Bonatti: ‘Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri, ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre’. L’escursione alle cascate e al Sojo viene proposta durante l’anno anche dagli accompagnatori di Media Montagna – Collegio Guide Alpine del Veneto, un gruppo di amici appassionati delle Piccole Dolomiti che ha la fortuna di abitare ai loro piedi: qualcuno di loro ha buone conoscenze meteo, altri geografiche, faunistiche e ovviamente alpinistiche.
Lo scopo del gruppo è di illustrare alle persone accompagnate le caratteristiche fisiche, naturalistiche, antropologiche e storiche dell’ambiente montano percorso, garantendo sempre la sicurezza e l’efficacia dell’escursione.
Per informazioni: 328.1257258 – Davide Deganello.

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