I dirigenti della Federnuoto, che hanno l’obbligo di non fare preferenze, l’hanno già soprannominato l’“alieno”. Un soprannome che la dice tutta su un atleta di appena 18 anni, il vicentino Thomas Ceccon, che tra la sorpresa generale (probabilmente anche sua) ha conquistato un posto nella nazionale italiana impegnata negli europei assoluti in vasca corta di Copenaghen che sono iniziati mercoledì e si concluderanno nella corrente domenica.
Nella capitale danese sarà impegnato sicuramente nei 200 misti, distanza dove ha trionfato ai campionati assoluti indoor, disputati la settimana scorsa a Riccione, con il tempo di 1’55”14, suo nuovo primato personale e seconda prestazione italiana di tutti i tempi dopo il record nazionale di Turrini. Mai nella storia del nuoto un atleta vicentino aveva vinto un titolo italiano assoluto, né tantomeno era stato convocato per una rassegna europea “dei grandi”.
Thomas, fisico statuario di 194 centimetri e 80 kg – misure destinate a crescere vista la sua età, soprattutto per quanto riguarda il peso – è molto più di una promessa. Il nostro nuotatore vanta grandissimi risultati nelle categorie inferiori (17 medaglie d’oro ai campionati italiani di categoria in 3 diverse edizioni), ma anche a livello internazionale: l’estate scorsa agli europei juniores di Netanya 2017 è arrivato 5° nei 100 dorso (altra sua specialità preferita) con il record italiano “ragazzi” e ha vinto l’oro con l’Italia nella staffetta mista. Alla rassegna continentale in corso (diretta integrale su Rai Sport) i 200 misti maschili – dove ogni atleta deve alternare le specialità di dorso, rana, delfino e stile libero – propongono le batterie il venerdì, mentre le eventuali semifinali e finali sono in programma rispettivamente al mattino e al pomeriggio di sabato.
Ceccon, nato a Schio il 27 gennaio 2001 e residente nella frazione di Magrè con la famiglia, ha iniziato a nuotare a 8 anni nella piscina di Creazzo, che è gestita dal 1994 dalla Leosport Villafranca Veronese, la sua attuale società. Sono stati proprio mamma e papà, che l’hanno spinto al nuoto assieme all’altro figlio Efrem (nato nel 1998), a compiere anni di sacrifici, facendo i pendolari tra Schio e Creazzo, distanti tra loro poco meno di 30 km.
Per lui da fine estate (cioè da quando è iniziata la stagione 2017-2018), è iniziata una nuova vita, quella di emigrante dello sport: si è infatti trasferito a tempo pieno al centro federale di Verona, dove si allenano i più forti nuotatori azzurri, tra cui Federica Pellegrini. Una scelta di vita, condivisa con il suo allenatore Alberto Burlina, che lo segue come un’ombra da alcuni anni, dopo che per buona parte della sua attività giovanile è stato seguito, a Creazzo, da Anna Vallarsa. Pur continuando a studiare al liceo, la sua è stata una scelta quasi da professionista, per fare il salto di qualità, vista anche la possibilità di allenarsi ogni giorno nella vasca da 50 metri.
«Il sogno di questa stagione è di impormi a livello assoluto e di qualificarmi per i campionati europei assoluti estivi su vasca lunga (in programma ad agosto 2018 nella città scozzese di Glasgow, ndr.)», aveva confidato Thomas alla rivista ufficiale della Fin. In realtà per lui il grande palcoscenico europeo è arrivato con nove mesi di anticipo, ma gli obiettivi restano intatti. «In questi giorni proverò a fare del mio meglio – promette Thomas – come ho sempre fatto in tutte le gare della mia vita. Sarà bello confrontarsi con i più grandi campioni della specialità, non sarò intimorito. Le Olimpiadi? Tokyo 2020 non è un obiettivo così distante come sembra, ma prima mi aspettano altri appuntamenti importanti».
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