cammino sinodale

Il tempo opportuno per un cammino provvidenziale

Momento di formazione e confronto per l'organismo di partecipazione prima di coinvolgere le comunità.
Consiglio pastorale diocesano

Il tempo non è certo dei più facili. L’uscita dalla pandemia anche per le comunità cristiane si sta rivelando una prova tutt’altro che semplice. La ripresa dei rapporti, il ripensare le proposte, il rimettere al centro la vita della comunità si configura come un impegno il cui esito non è scontato. Di fronte a tale situazione la proposta del cammino sinodale appare come una vera e propria sfida per le comunità ecclesiali. E questo può diventare il tempo favorevole, opportuno per una ripresa diversa della vita ecclesiale. Ne è convinto il Consiglio pastorale diocesano che si è ritrovato in presenza lunedì scorso (nella foto grande) proprio per formarsi e ragionare su questo obiettivo indicato da papa Francesco alla Chiesa italiana.

Il «cammino è impegnativo» come ha riconosciuto in apertura il vescovo Beniamino ma è l’occasione per «rinvigorire il cammino sinodale» che dovrebbe essere parte costitutiva da sempre della Chiesa stessa. Dopo l’intervento del biblista (e rettore del Seminario don Aldo Martin – vedi articolo sotto) sulle fondamenta bibliche della sinodalità c’è stato il confronto in cinque gruppi sulle possibili attenzioni da avere nel momento in cui si coinvolgono le comunità locali. 

Preso atto che i tempi sono molto stretti (l’ascolto delle diverse realtà, ecclesiali e non, dovrà concludersi entro il prossimo febbraio) è stato sottolineato che è decisivo dare quanto prima uno strumento su cui lavorare e delle indicazioni operative. È stato anche evidenziato il bisogno di una formazione che potrebbe avvenire anche a livello vicariale. Quello che è importante è, come ha affermato il vescovo Beniamino in chiusura, «allenarci all’ascolto che è molto di più del semplice sentire. E un grande cammino inizia dai piccoli passi. E questa sera abbiamo fato un piccolo passo, importante per avviare la nostra esperienza sinodale». Mons. Pizziol ha quindi raccomandato di avere «un ascolto ampio» che coinvolga più realtà possibili. Questo esercizio di ascolto non sarà certo facile ma, ha evidenziato il Vescovo «sono passi che fanno bene a noi e in questo senso siamo sicuri che ci attende un cammino provvidenziale e affascinante» La seduta del consiglio pastorale è stata anche l’occasione per dare comunicazione delle «dimissioni per ragioni strettamente personali di Milena Baghin dal ruolo di moderatrice del Consiglio pastorale ». Nel ringraziare Baghin per il prezioso servizio reso alla Chiesa locale, il Vescovo ha comunicato di aver scelto Marta Pizzolato come nuova moderatrice dell’organismo di partecipazione diocesano.

Marta Pizzolato

 

Marta Pizzolato, 41 anni di Vicenza, è insegnante, sposata, madre di tre figli, ha ringraziato mons. Pizziol per la fiducia e si è messa a disposizione per il nuovo compito che l’attende.  

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