Un anello di 7 km, percorribile in due ore circa anche con i bambini, alla scoperta di streghe, orsi e lupi.

Sul confine meridionale di un vasto altopiano che si snoda nella zona di Lavarone e Passo Vezzena, sopra la Val d’Astico, si erge il grazioso paese di Luserna, noto per essere l’ultima isola linguistica cimbra. Qui, infatti, la lingua cimbra, che corrisponde al medio-alto tedesco meridionale, si è mantenuta viva. Non è un caso se la quasi totalità della popolazione utilizza ancora quella che è stata definita la più antica parlata periferica germanica. E proprio alle storie popolari cimbre è dedicato il Sentiero dell’Immaginario – “Nå in tritt von Sambinélo”, le cui indicazioni, perstare in tema, sono scritte in italiano e in cimbro. Un percorso tematico trapersonaggi e leggende popolari tramandati nei secoli, caratterizzato da sculture in legno e pannelli illustrativi, boschi e pascoli. Un anello di 7 km, percorribile in due ore, anche con bambini al seguito ed, eventualmente, passeggino da trekking (un paio di punti necessitano la presenza di due persone per poter sollevare il passeggino e trasportarlo oltre le radici affiorate dal terreno).
Si parcheggia a Luserna e ci si incammina in via Cima Nora, al termine della quale, sulla destra, si apre una strada sterrata: è l’inizio del Sentiero Cimbro dell’Immaginario.
Si cammina lungo la forestale, tra una parete scavata nella roccia e alberi che proteggono dal sole. Streghe, orsi, lupi, basilischi e bambine cosmiche accompagnano questa passeggiata. Ogni scultura di legno è accompagnata dal racconto della leggenda cimbra corrispondente. Dopo volti di uomini dall’altezza importante, la scultura di Tüsele Marüsele, simpatica e intelligente bambina che vive a Luserna tutta sola, e della nonna cattiva, e la statua lignea del lupo, ecco incontrare il basilisco, drago mitologico che un tempo abitava queste terre e che veniva nominato dagli anziani per impaurire i bambini locali e non farli addentrare nella foresta. Si procede per un piccolo tratto, in mezzo al bosco, e si raggiunge una nuova scultura, quella del boscaiolo con un’ascia. Si fatica ancora un po’, in salita. Da quel punto in poi il percorso è in discesa. Si arriva a quello che viene indicato come Laghetto, ma che di laghetto ha ben poco. Rimane solo l’orso, come scultura da osservare e toccare, e un’area pic-nic per una merenda al volo. Il bosco che ci ha accompagnato fino ad ora si trasforma in pascoli e vasti prati verdi. Il panorama è mozzafiato, la sensazione di libertà impagabile. E là, sullo sfondo, si staglia Malga Campo, un piccolo e accogliente rifugio situato al centro di un’incantevole radura circondata da maestosi boschi di abeti, la meta ideale per tutti coloro che hanno voglia di rilassarsi, di mangiare bene e di calarsi in un’autentica atmosfera montanara intrisa d’aria fresca e storia cimbra. È il punto di incontro di tre sentieri: quello dell’Immaginario, quello che da
Luserna raggiunge la malga in 20 minuti e segue la strada forestale, e “Dalle Storie alla Storia”, un suggestivo itinerario di due ore che porta alla scoperta del Forte Lusérn attraverso le testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle la Grande Guerra. Un piatto di polenta di Storo, fonduta di Lavarone Dolce e funghi del bosco e poi si riparte per l’ultimo tratto, quello che ci permette di conoscere la leggenda del Sambinelo, il folletto del bosco. Mancano venti minuti perterminare il giro ad anello e tornare nel centro di Luserna. Per chi non si fosse fermato al rifugio che si incontra nel percorso o per chi fosse ancora affamato, consigliamo, a conclusione di questa camminata, un pranzo ristoratore al locale Lusernarhof, che ha ottenuto il marchio di Osteria Tipica Trentina. Ricavato dalla recente ristrutturazione di tre antiche case cimbre, il Lusernarhof permette di fare aperitivo con una vista mozzafi ato sulla vallata, rilassarsi nell’ampio e fresco giardino o banchettare con piatti della tradizione trentina, preparati con ingredienti prodotti localmente, nell’antico fienile. Una degna conclusione di giornata.
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